giovedì 18 dicembre 2014

Proposte di Natale /4

Un pensiero per lettori in lingua inglese: questo bel librone, uscito da poco in edizione economica ma non ancora tradotto in italiano, ha una copertina dorata e un titolo invitante... The book of strange new things.


Michel Faber è l'autore (avete mai letto niente di lui? A me ispira molto), e questa è la trama: 

I am with you always, even unto the end of the world . . .' 
Peter Leigh is a missionary called to go on the journey of a lifetime.

Leaving behind his beloved wife, Bea, he boards a flight for a remote and unfamiliar land, a place where the locals are hungry for the teachings of the Bible - his 'book of strange new things'. It is a quest that will challenge Peter's beliefs, his understanding of the limits of the human body and, most of all, his love for Bea. 

The Book of Strange New Things is a wildly original tale of adventure, faith and the ties that might hold two people together when they are worlds apart. This momentous novel, Faber's first since The Crimson Petal and the White, sees him at his expectation-defying best.


Mi ispira ed entra velocemente nella mia wish list!
Per prenotare online sta diventando un po' tardi, ma fate ancora in tempo a comparlo in libreria...


The book of strange new things - Michel Faber
592 pagine - Canongate Books
19,90 euro (circa)

martedì 16 dicembre 2014

Tanti auguri Jane!

Oggi la mia cara Jane Austen compie 239 anni. Non li dimostra, vero?
Per ricordarla, ecco un articolo del The Guardian che propone alcune splendide citazioni tratte dai suoi libri.
"There are as many forms of love as there are moments in time.”
Buon compleanno Jane...


Proposte di Natale /3

Ancora alla ricerca del libro perfetto da regalare? Niente paura, altri titoli in arrivo...


Se dovete fare un regalo ad un appassionato di editoria, questo titolo di Minimun Fax può fare al caso vostro: Come finisce il libro di Alessandro Gazoia è una riflessione sul futuro del libro, cartaceo e non, con una visione d'insieme delle dinamiche editoriali. 10 euro e vi passa la paura.



Lettori coraggiosi e impegnati? Il cardellino di Donna Tartt farà al caso loro. Vincitore del Premio Pulitzer 2014, questo romanzo è stato discusso e ridiscusso in tutte le sue dimensioni (anche fisiche, parliamo di un migliaio di pagine), ma è vivamente consigliato dai critici. Non farete di sicuro brutta figura. Se preferite la versione Kindle: Il cardellino (Scala stranieri) (9,99 euro).


Se il vostro amico o parente ha letto con avidità la saga de Il trono di spade, questo è il regalo che fa per lui: un libro curato dai fondatori della più grande fanpage della saga, con illustrazioni e mappe inedite. Il titolo è Il mondo del ghiaccio e del fuoco, gli autori G.R.R. Martin, Elio Garcia e Linda Antonsson.
Per comprarlo su Amazon: Il mondo del ghiaccio e del fuoco. La storia ufficiale di Westeros e del trono di spade (21,25 euro).



E quello che segue è, a parer mio, un classico libro natalizio, di quelli che si ricevono o regalano raramente: La storia del mondo in dodici mappe di Jerry Brotton è un gioiellino per chi ama la geografia e la storia; un viaggio nei secoli attraverso le differenti visioni della Terra da parte dell'uomo, visioni che ci hanno ampiamente influenzato. Uno di quei libri da scartare con piacere e da tenere in bella vista sulla nostra libreria! 39 euro scarsi su Amazon (c'è anche il formato Kindle, ma secondo me si perde molto in questo caso): La storia del mondo in dodici mappe.


Per associazione, questo libro me ne ha fatto venire in mente un altro, meno storico e più letterario: quello di Umberto Eco uscito lo scorso anno. Mi è stato regalato per Natale e lo sfoglio quando voglio riempirmi gli occhi con delle belle illustrazioni. Il titolo è Storia delle terre e dei luoghi leggendari e si parla appunto di tutti quei luoghi (inesistenti) della letteratura che nei secoli sono stati descritti dai più grandi autori. 29,75 euro su Amazon: Storia delle terre e dei luoghi leggendari.


Allora, come siete messi a regali di Natale? La lista è ancora intatta o vi state dando da fare? Io sono a buon punto... E ovviamente spero di poter scartare un bel libro sotto l'albero...


venerdì 12 dicembre 2014

Proposte di Natale /2

Vi piacciono le graphic novel?
Magari non a voi, ma a chi dovete fare il regalo sì. E allora ecco a voi il libro dell'anno 2014 scelto da Radio Farenheit durante Più libri più liberi, la fiera dicembrina dell'editoria di Roma: Dimentica il mio nome di Zerocalcare (Michele Rech).

Tra gli altri titoli in gara: Fiaba d'amore di Antonio Moresco, Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler di Massimiliano Parente, La gemella h di Giorgio Falco, Ovunque proteggici di Elisa Ruotolo, Cartongesso di Francesco Maino, La trottola di Sofia di Vichi de Marchi, Tevere di Luciana Capretti e altri che potete trovare a questa pagina.

Il bello di fare ricerche e consultare le liste dei concorsi letterari è che si possono trovare tanti nuovi autori che fanno gola, conoscere libri diversi di cui non sospettavamo l'esistenza perchè nascosti dalla catasta di best seller che ci propinano sempre.

Comunque, Dimentica il mio nome è un romanzo a fumetti dalla copertina accattivante (non potrete non notarla tra le novità esposte in libreria), colorato e valido regalo da far trovare sotto l'albero agli amanti del genere!
Compralo su Amazon: Dimentica il mio nome.


Dimentica il mio nome - Zerocalcare
Bao publishing
235 pagine - 15,30 euro (scontato)

mercoledì 10 dicembre 2014

Piccola chicca: 84, Charing Cross Road

Questo libriccino era difficilmente reperibile quasi ovunque fino a poco tempo fa. Come minimo andava prenotato, nei miei giri librari non ho trovato copie e nemmeno su internet.

Poi ho avuto la fortuna di scovarlo in una piccola libreria storica dell'Alto Adige, era lì ad aspettarmi sulla mensola insieme ad altri tesori...
Si tratta di una raccolta epistolare da leggere tutta d'un fiato: poco più di cento pagine dense di una sete viscerale per i libri, che spinge l'autrice ad iniziare (a fine anni '40) un rapporto scritto da New York con una libreria che si trova nel cuore di Londra.

Quasi sempre sarà Frank a rispondere alle lettere, ma piano piano tutti i dipendenti e le loro famiglie si affezionano a questa generosa e stravagante lettrice e iniziano a rispondere di loro iniziativa. Molti anni dopo l'autrice volerà finalmente a Londra, ma non voglio rovinarvi il "finale".

Ho cercato nella mia memoria il punto della via in cui sorgeva questa splendida libreria e l'ho poi trovato con l'aiuto di Google Maps. Si è aperto un altro mondo sull'esperienza di vedere con i propri occhi un luogo letterario... Non è fantastico?

Una piccola chicca per amanti della carta stampata, proprio come Helene Hanff.
Un libro da mettere sotto l'albero?
P.s. Ci hanno fatto anche un film, non vedo l'ora di vederlo!

Se volete comprarlo su Amazon: 84, Charing Cross Road.


84, Charing Cross Road - Helene Hanff
Edito da Archinto
120 pagine - 7,90 euro



sabato 6 dicembre 2014

Proposte di Natale /1

Eccoci qua, anche quest'anno il Natale è alle porte (per fortuna).
E non fate quella faccia da Grinch, se state leggendo vuol dire che anche voi siete in clima regali e cercate qualche spunto per amici e parenti appassionati di lettura... Se li avete, siete fortunati.


In questa prima parte di proposte vorrei soffermarmi sui più fortunelli di questo periodo dell'anno: i bambini. Loro ricevono sempre un mucchio di pacchi e pacchetti e anche con la crisi se la cavano con tutto quello che desiderano. O no? Spero che, sotto la carta scintillante che faranno a pezzi anche quest'anno, troveranno qualcosa di bello da leggere.
Quando entro in libreria non riesco a ignorare la miriade di libri colorati, illustrati, profumati nella sezione infanzia. Quindi mi sono soffermata su alcuni titoli fantastici che vorrei proporvi:

- Eugenio e le puzzette - Giancarlo Macrì, Khoa Le, Sam Ita. Sono morta leggendo questo titolo! Poi ho aperto il libro e con immenso imbarazzo ho scoperto che è un libro sonoro, quindi la voce della lettrice si è sparsa ovunque. E' un delizioso libro colorato e pop up, che farà divertire anche i più piccoli perchè appunto non è necessario saper leggere. Della stessa serie ci sono altri splendidi titoli: Camilla la principessa grassottella, Rachele e il mare, Shao Li e il lupo Gregorio. Prezzo: 24,90 euro
(Edito da Nui Nui, collana Libri Parlanti) Se vuoi comprarlo su Amazon: Eugenio e le puzzette. Libro sonoro e pop-up.

- La piccola fiammiferaia - Stefano Bordiglioni e Gaia Bordicchia. Un classico senza tempo per bimbi a partire da 4 anni. Non leggetelo a bambini particolarmente sensibili, la storia è pur sempre tristissima! Però il suo fascino malinconico rimane immutato. L'ultima sera dell'anno, la sera di San Silvestro, nevicava e faceva un gran freddo. Una bambina girava per la strada a piedi nudi: aveva perduto le pantofole attraversando in fretta la via per non finire sotto una carrozza che andava di corsa. Una pantofola non l'aveva più trovata... (Edito da EL, collana Una fiaba in tasca). Prezzo 3,40 euro. Se vuoi comprarlo su Amazon: La piccola fiammiferaia

- Babbo Natale e le formiche - Philippe Corentin. Tanto tempo fa, quando Babbo Natale passava per i camini, poteva anche capitare di vederlo. C'è chi se lo ricorda ancora. Ma poi i tetti si riempirono di antenne della televisione e diventò impossibile atterrare sui tetti. Una volta, poi, entrando in un camino, Babbo Natale si accorse che era stato sostituito da un televisore. Provò a passare per le finestre, o dalla porta, per il buco della spazzatura, addirittura per il buco del lavandino... Finché non trovò una soluzione "piccola piccola", tanto piccola che è diventato invisibile... Età di lettura: da 3 anni. Prezzo 5,80 euro. (Edito da Babalibri)Se vuoi comprarlo su Amazon: Babbo Natale e le formiche


Prossimamente altri consigli natalizi! A presto e buono shopping!

venerdì 5 dicembre 2014

Il baco da seta - Recensione!

Ecco, ci sono cascata di nuovo.
Che devo fare? Quando esce un nuovo romanzo della Rowling (Robert Galbraith, d'accordo) devo metterci le mani sopra. Memore di Harry Potter? Può darsi, ma l'anno scorso il suo Richiamo del cuculo mi aveva dato grandi soddisfazioni e speranze per il futuro.

Non che sia andata male questa volta, però diciamocelo, la Rowling è un po' recidiva su alcuni difetti a mio parere palesi: per gran parte del libro si arrovella su segreti e misteri che sfracellano la mente del detective protagonista (Cormoran Strike, magnifico nome), per poi risolvere il 95 % del tutto nelle ultime tre pagine, per non dire tre righe.

Va bene la suspence, per l'amore del cielo, ci mancherebbe, è un giallo, no? Però si esagera. Molte pagine potrebbero essere risparmiate dai continui dubbi e domande che attanagliano i protagonisti, almeno.
Invece no, dobbiamo sorbirci lo stillicidio.

Comunque il finale, come sempre accade nei suoi libri, salva questa autrice milionaria dal talento innegabile ma intermittente. Questa volta Cormoran è alle prese con l'omicidio (niente dubbi su un possibile suicidio, stavolta) di un autore famoso della scena londinese, ad opera di uno spietato assassino che lo lascia sbudellato in una scena letterario/rituale che fa rivoltare le budella. Non leggetelo dopo pranzo, eh!

Lo consiglio come regalo di Natale? Sì, ma solo a chi ha già apprezzato le capacità dell'autrice.


Il baco da seta - Robert Galbraith
edito da Salani
555 pagine - 18,60 euro

venerdì 7 novembre 2014

Senza uscita - recensioncina

Charles Dickens e Wilkie Collins.
Ho detto tutto, no?

Appena ho letto i nomi degli autori, ho acchiappato il libro alla cieca e l'ho schiaffato sotto il braccio. Per me questi nomi (vi stupirò, ma per me più il secondo del primo) sono sinonimo di garanzia. E così ho inziato a leggere e ho rapidamente finito questo libretto pubblicato da Nottetempo... Una storia graziosa, ma non voglio svelarvi il finale per non rovinarvi la sorpresa. E come resistere a questa trama?

Nel 1867 due grandi amici, Charles Dickens e Wilkie Collins, scrissero questo romanzo, inedito in italiano. Siamo a Londra, davanti alla "ruota" dove vengono deposti i bambini abbandonati. Una madre velata indaga sul nome che hanno dato al suo bambino. Ne segue uno scambio di persona, che dà l'avvio a una girandola di peripezie: un amore contrastato, un delitto nella neve, uno che sembrava amico e non lo è, uno che sembrava morto e non lo è. Una serie di scambi, nell'umore comico-misterioso di Collins, nutrito dall'umanità di Dickens.

Se si desse ascolto al vecchio Charles, ci si farebbe un po' prendere dall'ansia, ma alla fine il romanzo risulta ben calibrato... Anzi, a tratti possiamo quasi indovinare quali parti siano state scritte dall'uno e quali dall'altro.

Ho notato che è molto difficile da trovare in cartaceo, vi metto dunque il link Amazon per il formato Kindle...Senza uscita.

Abbiate pietà, so che la copertina è orrenda, niente a che vedere con l'edizione Nottetempo...
Buona lettura!


Senza uscita - Charles Dickens e Wilkie Collins
Edizioni Nottetempo
226 pagine- 12 euro

martedì 28 ottobre 2014

Novembre: novità in arrivo!

Ciao a tutti! Questo meraviglioso mese di ottobre sta per finire, questo significa che nuovi libri ci aspettano tra pochi giorni... Diamo un'occhiata alle prossime uscite in libreria? Possiamo anche prenotarle subito!

Il confessore di Jo Nesbø - 4 novembre: Sonny Lofthus non ha neanche trent'anni, ma è in galera da dodici per duplice omicidio. È un tossico, ma per i suoi compagni a Staten, la prigione di massima sicurezza norvegese, è una sorta di confessore. Sonny ascolta i loro peccati e li assolve. Un giorno uno dei detenuti gli rivela che suo padre, il poliziotto Ab Lofthus, il cui suicidio tredici anni prima ha portato al crollo e alla rovina di Sonny, è stato ucciso dagli uomini di Nestor, uno dei capi della malavita di Oslo. E che Ab, al contrario di quanto aveva scritto nella sua lettera d'addio, non era la talpa che passava a Nestor le informazioni per sfuggire alla legge. Da quel momento, Sonny inizia a organizzare la sua vendetta.
Lo vuoi comprare su Amazon?: Il confessore



Il pranzo di Mosè di Simonetta Agnello Hornby - 5 novembre: Simonetta Agnello Hornby apre le porte di Mosè, insieme alla sorella Chiara. Mosè è un luogo magico nelle campagne di Agrigento, una masseria dei primi dell'Ottocento costruita intorno a una torre Medioevale, circondata da campi coltivati, frutteti, mandorleti, uliveti, a dieci minuti dal mare. È il luogo in cui la famiglia Agnello da cinque generazioni trascorre le vacanze estive. Chi conosce le storie autobiografiche di Simonetta ha già familiarità con questo luogo. Ricorre nei suoi racconti come posto dell'anima e degli affetti più cari. Nei mesi in cui la famiglia risiedeva a Mosè, una processione incessante di parenti, amici, lontani conoscenti si presentava alle porte della tenuta. E tutti venivano accolti, ospitati, nutriti, messi a proprio agio. Di questo parla "Il pranzo di Mosè". Dell'arte dell'accoglienza. Di come ricevere l'invitato, di qualsiasi estrazione e attitudine, nella maniera più appropriata. Vengono presentate sei situazioni, ognuna accompagnata dalla narrazione di aneddoti autobiografici, dalla presenza delle figure che popolano la memoria dell'autrice: i parenti già incrociati nei racconti autobiografici, sagome note per chi vi è già affezionato e sempre divertenti per chi ancora non le conosce; e poi gli invitati, quei personaggi che hanno bussato alla porta di Mosè negli anni dell'infanzia.
Prenotalo su IBS: Il pranzo di Mosè


Storia della bambina perduta di Elena Ferrante - 29 ottobre: Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà tra l'altro allo scontro con i fratelli Solara). Ma il romanzo è soprattutto la storia di un rapporto d'amicizia dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s'incontrano, s'influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano.
Vuoi comprarlo su Amazon?: Storia della bambina perduta. L'amica geniale


L'uomo è un grande fagiano nel mondo di Herta Müller - 4 novembre: Un uomo attende il passaporto che gli permetterà di emigrare. Nel tempo bloccato dell’attesa conta i giorni. Il luogo è un villaggio della minoranza tedesca in Romania e il tempo sono gli ultimi anni prima della caduta del regime di Ceaus¸escu. Molti inutili sacchi di farina costa al mugnaio Windisch la speranza di poter abbandonare il paese ed emigrare in Germania. Ma solo quando sua figlia Amelie accetta di compiacere le voglie del parroco e del poliziotto i passaporti, finalmente, arrivano. Squarci di una luce brutale raccontano questo tempo di attesa sovrastato dall’immagine del fagiano, con le sue ali così inette al volo, che in rumeno è a sua volta immagine della creatura umana irretita nel fatale impaccio della vita.
Vuoi comprarlo su Amazon?: L'uomo è un grande fagiano nel mondo


Biglietto, signorina di Andrea Vitali - 30 ottobre: Alla stazione ferroviaria di Varenna, a pochi chilometri da Bellano, c’è trambusto. Il capotreno Ermete Licuti è sceso dal convoglio scortando una passeggera pizzicata senza biglietto. E senza un quattrino per pagare la multa. Fa intendere che arriva da Milano, che vuole andare a Bellano, ma non parla bene l’italiano, e capire cosa vuole è un bel busillis. Ligio alle norme, il capotreno non sente ragioni e consegna la ragazza al capostazione, Amilcare Mezzanotti, che protesta vivace. Il regolamento però è chiaro, la faccenda tocca a lui sbrogliarla. E così adesso il povero capostazione si trova lì, nel suo ufficetto, con davanti Marta Bisovich. Bella, scura di carnagione, capelli corvini, dentatura perfetta, origini forse triestine, esotica e selvatica da togliere il fiato. Siamo nel giugno del 1949, e sul lago di Como, in quel di Bellano, tira un’aria effervescente di novità. Ci sono in ballo le elezioni del nuovo sindaco, e le varie fazioni si stanno organizzando per la sfida nelle urne. Su tutte, la Dc, fresca dei clamorosi successi alle politiche del ’48, attraversata ora da lotte intestine orchestrate dall’attuale vicesindaco Amedeo Torelli, che aspira alla massima carica ed è disposto a giocare tutte le sue carte, lecite e anche no. La bella e conturbante Marta, invece, ha altre aspirazioni. Le basterebbe intanto trovare un posto dove poter ricominciare a vivere, e questo è il motivo per cui ha deciso di puntare le sue ultime chance sulla ruota di Bellano, dove certe conoscenze non sono nelle condizioni di negarle l’aiuto di cui ha bisogno. Biglietto, signorina – storia apparsa in una prima versione nel 2001 con il titolo L’aria del lago nell’omonima raccolta, e qui interamente reinventata, riscritta e ampliata – ci porta nel bel mezzo dell’Italia della ricostruzione, alle prese con la ritrovata libertà. In un paese che fatica a risollevarsi dalle macerie della guerra, ognuno tenta la sorte per imbastire il proprio futuro.
Se vuoi comprarlo su Amazon: Biglietto, signorina (Garzanti Narratori)


La ballata di Adam Henry di Ian McEwan - 25 novembre: Fiona Maye, giudice dell'alta corte di Londra specializzata in diritto di famiglia, alla soglia dei sessant'anni vede il proprio matrimonio sgretolarsi. Abituata alla razionalità e alla compostezza, Fiona cerca di soffocare la paura e il dolore tuffandosi a capofitto nel lavoro. In tribunale la attende un nuovo caso complicato: i genitori di Adam Henry, un ragazzo di diciassette anni e nove mesi malato di leucemia, rifiutano le trasfusioni per non contravvenire al volere divino, come stabilito dalle convinzioni dei testimoni di Geova. L'ospedale ha chiesto con urgenza l'intervento della corte: il ragazzo rischia di morire. Ascoltate le parti in aula, Fiona decide di andare a fargli visita. Sarà un momento decisivo, l'incontro tra due solitudini che lascerà una traccia indelebile nell'esistenza di entrambi. Grazie alla sentenza di Fiona, Adam sopravviverà, ma il suo mondo verrà irrimediabilmente sconvolto. La gioia dei genitori di fronte alla decisione che lo ha salvato senza che nessuno di loro fosse costretto a scivolare nel peccato - lo allontanerà dalla fede e dalla comunità, mettendolo di fronte a una libertà forse troppo grande, a una fame di vita del tutto sconosciuta. Gli esiti saranno catastrofici e travolgeranno anche Fiona, ponendo l'integerrima interprete della legge di fronte all'irrimediabilità dei suoi abbagli.
Per prenotarlo su Amazon: La ballata di Adam Henry

Non sono tutte qua le novità in arrivo, era solo un assaggio. Qualcosa vi ispira? Ovviamente questo è il periodo più pregno di pubblicazioni in vista del Natale ormai prossimo... Ci sarà da svenarsi. Buona attesa e buona lettura!

sabato 25 ottobre 2014

La sovrana lettrice, un libriccino divertente

Che piccolo gioiellino... Stavo cercando un libro non troppo lungo o impegnativo per tenermi impegnata qualche giorno, in attesa dei libri che avevo prenotato in biblioteca. Beh, mi ha intrattenuta per un pomeriggio, l'ho letto tutto d'un fiato!

Devo dire che più volte durante la lettura mi sono chiesta se ci fosse e fino a che punto ci fosse una base veritiera, dei dettagli reali riguardanti le abitudini della regina, Elisabetta II, che ad un certo punto della sua vita e per puro caso, inizia ad appassionarsi alla lettura, che via via la influenza fino a cambiare le sue rigidissime e consolidate abitudini facendo impazzire tutto lo staff a palazzo.

Il fatto che sconvolge parenti e sottoposti non è la lettura in sé, quanto il fatto che sia subentrato un elemento del tutto nuovo che va a stravolgere i ritmi e soprattutto i gesti e le parole della sovrana, la quale rischia di essere percepita in un modo totalmente nuovo, forse anticonformista. Ma soprattutto, come l'autore afferma all'inzio, la regina non ha "il diritto" di scegliere un passatempo piuttosto che un altro perchè questo significherebbe selezionare e quindi tagliare fuori altri settori, altre arti, facendo per così dire un torto a qualcos'altro, a qualcun altro.

Un libriccino divertente che si conclude con un finale alquanto improbabile, per non dire impossibile, che strappa un sorriso.

Compralo su Amazon:La sovrana lettrice

martedì 21 ottobre 2014

Chiamate la levatrice - Recensione

Ecco uno di quei libri di cui parlavo nell'ultimo post; solitamente non sarei stata attratta da un simile titolo, ma leggendo alcune recensioni ben fatte mi sono convinta a prenderlo. Ottima decisione, direi.

A me non piacciono i libri storici. Ecco, l'ho detto. Ma in realtà qui si tratta di molto più di questo: Jennifer Worth ci descrive per filo e per segno la vita delle donne nella Londra degli anni 50, con uno sguardo che si amplifica alla storia degli anni precedenti, anche prima della guerra, con qualche paragone con la situazione sociale e sanitaria di oggi. Rimarrete incollati, non riuscirete a smettere di leggere.

Attenzione però, quello che troverete in questo prezioso diario di circa 500 pagine sarà duro da mandare giù, il più delle volte. La situazione precaria e ingiusta di donne vedove, giovanissime madri, prostitute e sfortunate di ogni tipo incontreranno il vostro sdegno oltre alla vita professionale della protagonista, giovane levatrice della Nonnatus House, nel quartiere più povero di Londra. La sua abilità sta nell'addolcire la pillola, tra un capitolo tremendo e l'altro, raccontandoci anche di storie di amore, dignità, rispetto nonostante la miseria, lieto fine e incredibile capacità di accettazione. Padri orgogliosi e madri disperate si affollano nel degrado della capitale inglese di metà secolo, creando un contrasto molto forte con l'esterno, il resto della città. In effetti, in Chiamate la levatrice è un po' come se Jenny ci parlasse dell'est di Londra come di una città a parte, con le sue regole e il suo mondo un po' anacronistico, essendo la parte più colpita dai bombardamenti e non ancora abbattuta e ricostruita come gli altri quartieri circostanti...

Dunque, molto più di un diario, molto più di un libro di storia, molto più di un romanzo, eppure un po' di tutto questo; le figure delle suore, in particolare, apriranno i vostri orizzonti e vi sembreranno esempi moderni di giustizia, dedizione e amore incondizionato, persone eccezionali che tendono a perdonare e aiutare invece che condannare e giudicare.
Non è necessario essere femministe per sentirsi parte integrante della storia e sinceramente sdegnate per il trattamento riservato a queste povere donne, basta avere in se' un minimo di coscienza. La stessa che vi farà sentire incredibilmente fortunate, a fine lettura. Chapeau.


Chiamate la levatrice - Jennifer Worth
Sellerio editore - 493 pagine
12,75 euro

Compralo su Amazon:Chiamate la levatrice

lunedì 20 ottobre 2014

Muri di carta, considerazioni

Non vorrei fare una vera e propria recensione di questa raccolta di racconti dello scrittore svedese John Lindqvist, uscita due anni fa, ma mi piacerebbe esprimere un po' di malcontento nei confronti del comportamento dei lettori (alcuni lettori), compresa me stessa.

Anche a voi capita di "murarvi" all'interno della vostra cerchia di gusti? Mi spiego: io mi sono resa conto che quasi sempre rifiuto quello che è al di fuori dei miei generi e autori preferiti, non mi imbatto quasi mai in libri che siano diversi dal mio solito. Ma quanti piccoli tesori mi perdo facendo così?

Questo è l'esempio concreto: ho preso in prestito questo libro (purtroppo non posso più permettermi grosse scorpacciate in libreria, ahimé) perchè conosco l'autore, di cui ho già letto due romanzi che sicuramente virano verso il fantastico, con mondi al di là del mondo e vampiri vari, con un tocco gotico insomma. Ma in nessuno dei suoi libri precedenti erano presenti esseri fantascientifici come gli alieni, tematica che non sopporto. Invece in questo Muri di Carta, l'autore scrive racconti appassionanti che sembrano assolutamente realistici fino a metà e poi si trasformano in qualcos'altro, o meglio, danno una risposta alternativa e fantascientifica alle problematiche reali dei protagonisti: in un modo o nell'altro, in una forma o nell'altra, c'entrano sempre gli extraterrestri. Come dicevo, io non ho nessun interesse per questo genere che solitamente mi annoia a morte, ma dato che l'aspettativa era un'altra ho iniziato e continuato a leggere, prima per fiducia e poi per totale abbandono verso la bravura dell'autore e la scorrevolezza della narrazione. E sapete una cosa? Mi sono piaciuti moltissimo, ci sono rimasta di sasso.

Sarà un caso su mille? Non lo so, il fatto è che mai avrei dato una chance a un libro del genere, ma adesso che l'ho fatto sono rimasta molto soddisfatta. E così ho pensato che probabilmente ci perdiamo un sacco di ottima letteratura o più semplicemente ci perdiamo altro rispetto al nostro piccolo orto battuto e ribattuto. Il che non è propriamente un problema, in fondo ci sono migliaia di libri al mondo che possiamo leggere, nel nostro orto, senza mai doverlo rimpiangere, ma forse ci abbandoniamo troppo presto a quello che è "vicino", conosciuto.


Non so se in futuro darò nuove possibilità a libri che solitamente esulano dal mio gusto, ma sicuramente è qualcosa su cui riflettere. Che ne pensate voi?



giovedì 9 ottobre 2014

Abbiamo sempre vissuto nel castello - Recensione

Una lettura che profuma di terra, di rabarbaro, di carote, di panna e di tè coi biscotti (magari stiamo attenti allo zucchero!). Avevo letto qualcosa su Shirley Jackson e sono rimasta colpita in particolare da questa dedica di Stephen King, ne L'incendiaria: a Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce. Ed è veramente così, penso che sia una descrizione perfetta del suo modo di scrivere... Ho dato una chance a questo romanzo, e ora non vedo l'ora di leggerne altri!

Questa è la storia di Mary Katherine e di sua sorella Constance (cuoca eccezionale), che vivono in una grande casa al centro di un vero e proprio parco, lontane da tutto e isolate da tutto il villaggio. Ma perchè lo fanno? Perchè sono tanto odiate dagli abitanti?

Il motivo, di cui veniamo a conoscenza gradualmente, è questo: sei anni prima quella stessa casa è stata il luogo di un efferato crimine... Chi ha messo l'arsenico nello zucchero durante una tranquilla cenetta famigliare? Chi ha ucciso i genitori delle ragazze, il fratellino, la zia, lasciando in vita per miracolo solo l'eccentrico zio Julian, che ora vive insieme a loro? Lo scopriremo solo verso la fine, quando la triste verità, che già forse subodoravamo insieme al profumo della zuppa e della crostata di melassa, verrà a galla improvvisamente e inaspettatamente, a detta dello stesso assassino.

Che libriccino meraviglioso.
180 pagine di puro godimento. E la copertina? Ne vogliamo parlare?

"Merricat, disse Constance, tè e biscotti, presto vieni!
Fossi matta, sorellina, se ci vengo m'avveleni!"



Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson (1962)
Pubblicato da Adelphi
 182 pagine
18 euro

martedì 30 settembre 2014

Il ritorno del re - recensione

Che prosa, ragazzi.

Avevo letto i primi due libri della saga Il signore degli anelli in una versione precedente, della Bompiani. Ho appena finito di leggere una delle ultime edizioni del terzo libro, Il ritorno del re, e devo dire che la traduzione mi pare un po' svecchiata rispetto all'altra (o forse è una mia impressione? La traduttrice è la stessa) e non è per niente male, anzi. Rende il tutto più "attuale", pur non perdendo la sua autenticità. Mi piace molto anche il formato con gli angoli arrotondati e la copertina nera, ma preferivo quella illustrata della precedente edizione.

Amo Tolkien, come molti del resto. Le sue parole mi fanno volare su ali di creature mai esistite e le sue descrizioni, tutt'altro che noiose, mi fanno vedere ciò che vedono i protagonisti come se fossi con loro. Come se tutto quello esistesse. Eppure, il Fantasy rimane per me uno dei generi più invitanti ma allo stesso tempo più rischiosi da leggere.
E ci credo, guarda qua a cosa sono abituata! Come si fa poi a giudicare anche solo passabili tante opere che al grande Tolkien si sono ispirate (o ci hanno provato, per meglio dire)?

La trama la conoscete, non ve la riporto. Vi dirò invece qualcosa che mi ha colpito di questo ultimo capitolo sulle Terre di Mezzo, e i Re, e il Bene e il Male in lotta perenne, che combattono anche quando tutto sembra essere giunto alla fine.
Guardando in fondo al libro ho notato le appendici con gli Annali dei Re, le Ere, gli alberi genealogici con la discendenza degli Hobbit della Contea, e perfino un piccolo capitolo dedicato alla storia di Aragorn e Arwen, la coppia il cui destino si eleva al di sopra di tutti gli altri. Chi ha visto il film non può non essere curioso. Che simpatico questo autore, non vuole lasciare proprio nulla in sospeso e vuole anzi metterci a conoscenza della storia di tutte le dinastie, le epoche e i personaggi di una narrazione che vuole farci credere sia realmente esistita.

E tutto si snoda e si risolve in modo perfetto! Amo l'autore anche per questo motivo: come nelle favole, esiste un finale ben preciso in cui, ovviamente, il Bene prevale dopo mille fatiche e battaglie; quello che più mi piace è sicuramente l'importanza che Tolkien dà anche alle piccole cose, non solo ai grandi e nobili regni al di là dei boschi e delle montagne, ma anche e soprattutto a quella sonnacchiosa e pacifica terra dove vivono i Piccoli, immersi in un mondo che li tiene lontani dalle storie del Male, ignari di ogni cosa che vada al di là del raccolto, della birra e dell'erba Pipa. Ma anche questo fantastico benessere verrà infine messo in pericolo e semidistrutto (parte inesistente nel film), e i giovani Hobbit, tornati diversissimi nella loro terra natale, dovranno lottare per riconquistarla, con non poca sofferenza, proprio perchè a loro è così cara.

Vi propongo una delle innumerevoli canzoni che la Gente Piccola ama inventare e cantare nei suoi viaggi, l'ultima di Frodo su questa terra e nella sua amata Contea:

Voltato l'angolo forse ancor si trova
un ignoto portale o una strada nuova;
spesso ho tirato oltre, ma chissà,
finalmente il giorno giungerà,
e sarò condotto dalla fortuna
a Est del Sole, a ovest della Luna.

Questo libro mi procurerà un book hangover interminabile, me lo sento! E già mi manca. Ma per fortuna resta a portata di braccio, un piccolo tesoro nella mia libreria.


lunedì 29 settembre 2014

Qualcosa di più importante dei libri: Beatrice

ATTENZIONE ATTENZIONE! Interrompiamo per un attimo i post letterari e concentriamoci su qualcosa sdi ben più importante: la vita. Rendiamoci conto di quanto siamo fortunati e diamo una mano, se possiamo (anche solo condividendo) a Beatrice e a tutte le persone che come lei si trovano a dover affrontare una bastonata tra capo e collo, magari nel fiore degli anni. Parliamo di cancro: questo è il suo comunicato stampa, leggetelo per favore!


"La Vita è ora”: vivere e vincere il cancro con Beatrice

Su Eppela il progetto per creare una community sincera e preparata.

Beatrice Niciarelli è giovane, molto giovane, e a un mese dal suo compleanno ha ricevuto una di quelle notizie che lasciano tramortiti e terrorizzati: il cancro. Un cancro al quarto stadio che la lascia spossata, stanca e insonnolita. Come dice lei, “strana”. Beatrice, all’inizio, si è fatta prendere un po’ dallo sconforto. Ha pianto. Ma poi ha reagito e ha messo in campo le sue competenze, la sua forza e la sua voglia di vita.

A poca distanza l’uno dall’altro è nato prima il blog “Ospite Inatteso” e, pochi giorni fa, il progetto di crowdfunding “La vita è ora”, approdato su Eppela.

Beatrice ha le idee chiare: “vivere e vincere il cancro” è il suo claim. Un blog e un sito dove poter raccogliere tutte le informazioni, le domande, le infinite pratiche burocratiche per rompere il silenzio spaventato che aleggia sulla malattia. Senza però accogliere l’autocommiserazione, ma piuttosto rialzandosi a testa alta per guardare in faccia la paura.

Il progetto “La vita è ora” è nato infatti per sostenere le spese di gestione e di creazione del sito omonimo, che vuole riunire una community quanto più grande possibile dove potranno trovare spazio non solo le storie di chi ci è passato o ci sta passando, ma anche dove andare, a chi chiedere, cosa chiedere quando arriva la diagnosi. Il sito ospiterà anche interviste e consigli di e da medici ed esperti capaci di guidare e supportare psicologicamente. Ma non finisce qui. Il progetto continua con la creazione di un’associazione Onlus in grado di lavorare sul territorio, così da regalare speranza e sorrisi ai malati di cancro con un rapporto diretto. Di cancro bisogna parlare, di cancro si deve parlare!

La raccolta fondi di Beatrice è partita da poche ore ed è già quasi a metà strada, dimostrando quindi come ci sia l’effettiva necessità di offrire un porto sicuro dove trovare informazioni coerenti e sincere.

Dai anche tu il tuo aiuto. Ce n’è bisogno, ora!
Puoi farlo da qui: http://www.eppela.com/ita/projects/935/la-vita-ora-un-sito-per-vivere-e-vincere-il-cancro.


Grazie a tutti

Ottobre: novità in arrivo!

Eccoci qua, settembre sta volgendo al termine. Le giornate sono clementi e miti, il sole scalda più che durante molti giorni della strana estate appena trascorsa, ma ecco che il tramonto arriva prima la sera e ci si prepara a tirar fuori sciarpe e maglioni... Ottobre sta arrivando, ancora un paio di giorni e ci siamo! Amo l'autunno, che mi invoglia a leggere ancora di più al tepore del sole timido, oppure sotto le coperte in casa, mentre fuori fa buio. Non so voi.


Perchè non diamo un'occhiata alle uscite delle prossime settimane? Come al solito, alcune mi ispirano, altre no. Vediamole insieme:

30 settembre - Mr Mercedes di Stephen King: All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mérdedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense. Un thriller ad alta tensione, con due antagonisti: il sanguinario Brady - Mr. Mercedes - che ignora il significato della parola coscienza, e l'ironico Hodges, superlativo erede del Marlowe di Chandler, dolente e assetato di giustizia.
Direi che non è il mio genere, ma non potevo certo non citare questo prolifico autore.

1° ottobre - L'occhio del leopardo di Henning Mankell: Figlio di una donna che non ha mai conosciuto e di un tagliaboschi con l’anima del marinaio, dal nord della Svezia Hans Olofson è arrivato nello Zambia inseguendo un sogno altrui. Profondamente colpito dall’immensa bellezza dell’Africa, decide di fermarsi, convinto di avere trovato una nuova casa. Per la fattoria che ha rilevato a Lusaka insegue ambiziosi piani di riforma, ma in quella terra ignota, completamente priva di punti di riferimento e proprio per questo così seducente, impara presto a conoscere il disprezzo dei bianchi e il sospetto dei neri, mentre la tensione e le minacce continuano a crescere intorno a lui. Un giorno, anche i suoi vicini vengono barbaramente uccisi, e Hans Olofson comincia ad avere paura, assalito dalla stessa impotenza che provava da bambino, quando il gelo faceva gemere le travi della sua casa vicino al fi ume. Negli anni, il sogno africano si trasforma in una lotta per la vita e la morte. Intrecciando passato e presente, dai campi ghiacciati della Svezia alla soffocante calura dei tropici, L’occhio del leopardo è un viaggio non sentimentale alla scoperta di due culture inconciliabilmente diverse, un emozionante romanzo psicologico che scava nella mente di un uomo perduto in un mondo sconosciuto.
Non ho mai letto nulla di Mankell, ma sinceramente questo autore mi ispira. Qualcuno si sentirebbe di consigliare i suoi romanzi?

9 ottobre - Il baco da seta di Robert Galbraith (aka JK Rowling): Quando lo scrittore Owen Quine scompare, sua moglie assume l’investigatore privato Cormoran Strike. Sulle prime crede che suo marito se ne sia andato per qualche giorno di sua volontà, come ha già fatto in passato, e vuole che Strike lo ritrovi e lo riporti a casa. Ma con il procedere dell’indagine di Strike appare chiaro che dietro la scomparsa di Quine c’è molto più di quanto sua moglie sospetti. Lo scrittore ha appena terminato un manoscritto pieno di ritratti al vetriolo di quasi tutte le persone che conosce. Se fosse pubblicato, il libro rovinerebbe molte vite: perciò sono in tanti a voler zittire lo scrittore. E quando Quine viene ritrovato morto, brutalmente assassinato in circostanze bizzarre, Strike si trova in una corsa contro il tempo per capire il movente di un assassino spietato, diverso da tutti quelli che ha incontrato finora... Appassionante e ricco di colpi di scena, Il baco da seta è il secondo romanzo della serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la sua assistente, la giovane e determinata Robin Ellacott.
Ovviamente questo libro è da tempo nella mia wish list! Potete leggere la recensione del primo della serie qui.

15 ottobre - Il dolore, le ombre, la magia di Banana Yoshimoto: L’amico Kaede ha lasciato il Giappone per l’Italia e Yoshie si ritrova di nuovo da sola. Stavolta, però, la vita in città sembra farle meno paura. Il quartiere le è amico, e le giornate scorrono nella continua scoperta di piccoli motivi di felicità. La giovane impara a leggere nel cuore delle persone, a scorgerne l’anima fragile oltre la maschera di durezza che indossano nella loro quotidianità troppo indaffarata. Riuscirà a lasciare anche qui una traccia lieve, a trovare le parole giuste per portare conforto agli abitanti soli e affaticati della città? E che ne sarà della sua storia con Shin’ichiro? Saprà resistere alla nostalgia di Kaede e della nonna? La storia di Yoshie continua, alla ricerca di una città diversa, in cui vivere ogni giorno l’incantesimo dell’amicizia e dell’amore.

15 ottobre - Il guardiano del faro di Camilla Lackberg: In una notte d’inizio estate, un’auto percorre a gran velocità la strada che collega Stoccolma alla costa occidentale. La donna al volante ha le mani sporche di sangue. Insieme al fi glio, Annie sta fuggendo verso Gråskär, nell’arcipelago di Fjällbacka. Quell’isola scabra, con il faro bianco e la vecchia casa del guardiano dove crescono le malvarose, appartiene alla sua famiglia, ed è l’unico posto in cui lei si sente al sicuro, lontano da tutto. La leggenda popolare vuole che lì si aggirino gli spiriti dei morti, ma questo non la turba, anzi, in quel luogo così solitario, dove il suo sguardo può spaziare solo su scogli e mare salato, ad Annie piace pensare che i fantasmi siano rimasti per farle compagnia. Intanto, a Fjällbacka, Erica Falck è totalmente assorbita dai suoi gemelli di pochi mesi, tanto più che Patrik, da poco rientrato in servizio, è alle prese con un’indagine piuttosto spinosa: il dirigente del settore fi nanze del comune è stato ucciso nel suo appartamento con un colpo di pistola alla nuca. Il movente dell’omicidio sfugge e la vittima, che poco prima di morire aveva fatto visita ad Annie all’isola degli spettri, sembra essere stato un uomo dai mille segreti. Sfi dando un muro di silenzi, la polizia di Tanum scava nel suo passato e trova un collegamento con un’associazione di sostegno a donne maltrattate. Una pista che permetterà a Patrik, sostenuto dal calore di una famiglia solida e sempre più numerosa, di portare alla luce i mondi calpestati di persone a cui la parola casa desta soltanto il ricordo di cicatrici, deboli ombre che solo nell’amore per un figlio possono trovare la forza per continuare la loro fuga dal dolore che annienta ogni emozione, da caos e distruzione.
Ci risiamo! La trama mi ispira, l'edizione e la copertina mi ispirano. Peccato che l'unico libro che ho letto della Lackberg (L'uccello del malaugurio) mi abbia fatto ripetutamente addormentare, per poi convincermi ad abbandonarlo a metà e ficcarlo in fondo alla mia libreria, dietro ad altre due file. Mah.

21 ottobre - Sonno di Haruki Murakami: Una donna, all'improvviso, smette di dormire. Non c'è una causa precisa, ma la vita che ha condotto fino a quel momento comincia a cambiare. La cena da preparare, le vasche in piscina, gli scambi di battute col marito dentista, la spesa al mattino. Giornate che si susseguono senza scossoni, nella rassicurante opacità di una vita normale, cautamente felice. Una notte, però, la donna si sveglia di soprassalto, incapace di muoversi. C'è un uomo nascosto nell'ombra, un vecchio che si avvicina al suo letto e le versa dell'acqua sui piedi. Un'immagine vivida, che si dissolverà alle prime luci dell'alba, senza lasciare traccia ma portandosi via il sonno. All'inizio, cercherà di non dare peso alla cosa: passerà le notti sul divano a bere brandy e a leggere "Anna Karenina", ogni tanto si alzerà per osservare il marito addormentato o per ascoltare il respiro regolare di suo figlio, oppure uscirà di casa e vagherà per la città deserta in macchina. Ma, ben presto, la stanchezza si trasformerà in una sensazione sconosciuta e lontana, mentre il buio la trasporterà verso un piano superiore del sentimento. Lentamente, muterà anche la sua percezione della realtà, il suo attaccamento al mondo. È come se l'assenza di sonno la portasse alle soglie di un altro universo, fatto di presenze silenziose e sfuggenti. Finché, dopo una decina di giorni di veglia, strane ombre inizieranno ad apparire ai margini del suo campo visivo, ombre che - col tempo - cominceranno ad assumere contorni umani.

Questo periodo dell'anno - quello che va da settembre a dicembre, per intenderci - è in assoluto quello che vede più pubblicazioni in assoluto, ovviamente in vista del Natale prossimo. Gli editori spingono moltissimo anche sulla pubblicità e sappiamo quanto queste possano essere 'devianti', quindi mi raccomando, non lasciatevi affascinare da una fascetta ingannatrice!
Mi piacerebbe sapere quali titoli vi ispirano o se state aspettando ulteriori uscite dei vostri autori preferiti.
Buon autunno!

martedì 23 settembre 2014

In fondo al tuo cuore, inferno per il commissario Ricciardi - recensione

Ed eccoci qua, prima o poi il momento doveva arrivare!
Ebbene sì, pare che siamo arrivati all'ultimo romanzo dedicato al mio amato commissario Ricciardi. Inutile dire che l'ho letto tutto d'un fiato...

Mi mancherà questa atmosfera d'altri tempi, il profumo del mare tra caldo e odori di una città del sud; mi mancheranno soprattutto i personaggi creati ad arte, i veri e propri capolavori di Maurizio de Giovanni. Come faremo senza il brigadiere Maione, alto, burbero e generoso, con i suoi modi da gigante buono? E gli occhi verdi del triste e misterioso protagonista? I suoi pensieri celati, la timidezza di un amore che non può affiorare a causa della sua condanna? E le trame sapientemente attorcigliate che si dipanano perfettamente nelle ultime pagine, come nodi che vengono cancellati dal pettine? Beh quelle per fortuna sopravvivono nel resto della produzione dell'autore: l'altro filone di gialli ambientati ai giorni nostri è tuttora aperto (quello dei Bastardi di Pizzofacone, per intenderci).

Ma andiamo con ordine. Intanto, se non la conoscete, vi copio qui la trama di In fondo al tuo cuore, inferno per il commissario Ricciardi: immersa nel caldo torrido di luglio e nei preparativi per una delle feste più amate, la città è sospesa tra cielo e inferno. Quando un notissimo chirurgo cade dalla finestra del suo ufficio, per Ricciardi e Maione inizia una indagine che li porterà nel cuore dei sentimenti e delle passioni più tenaci e sconvolgenti. Infedeltà e tradimento sembrano connessi in modo inestricabile alla gioia rara dell'amore. Troppo per non rimanerne toccati. Il dubbio e l'incertezza si fanno strada sempre più nell'animo dei due investigatori, messi di fronte ai lati oscuri dell'anima. Sono le donne della loro vita a reclamare attenzione. La difficoltà di Ricciardi di abbandonarsi all'amore spinge verso inconsueti approdi l'intrepida Enrica e fa osare passi azzardati alla bellissima Livia, mentre per Maione la stessa felicità familiare sembra compromessa.

Stavolta de Giovanni ha superato se stesso, sono stata letteralmente assorbita dalla storia e dal suo stile scorrevole e magnifico, tra detti popolari e vere e proprie lezioni di storia, di cultura e di cucina del popolo napoletano.
Ma voi direte, alla fine si giunge ad una vera e propria conclusione del tutto? Nì. Devo dire che si arriva all'ultima pagina con la consapevolezza che non c'è più tempo per risolvere ogni dettaglio, e soprattutto la scelta definitiva e più importante che deve prendere, Ricciardi la prende troppo tardi e solo a metà. Per questo penso che il furbacchione dell'autore abbia voluto in realtà lasciare aperta una porta, un piccolo spiraglio per chissà quale leccornia futura. O almeno spero.

Lettura consigliata? Nemmeno da chiedere.


In fondo al tuo cuore- Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Einaudi
450 pagine
19,50 euro

giovedì 18 settembre 2014

Lasciami entrare - recensione

Il (poco) sole che ha fatto se n'è ormai andato... riprendono le letture autunnali! (Ma perchè, direte voi, quando sono finite?).
Se come me abitate nel ridente nord Italia o comunque siete stati colpiti da flagelli meteorologici durante tutta l'estate, non sarà difficile per voi riabituarvi a questo clima pre-autunnale.

Ed ecco infatti la prima lettura di settembre, un titolo non certo nuovo (pubblicato nel 2006), ma come avrete capito per me un libro nuovo è semplicemente un libro che non ho ancora letto, non certo quello che si trova ai vertici delle classifiche dei più venduti della settimana. Sono fatta così, e spero vivamente che anche voi non vi facciate influenzare più di tanto dal bombardamento mediatico e preferiate scandagliare il mercato editoriale in modo personale e critico, a seconda di quelli che sono i vostri gusti e nient'altro.

Detto questo, addentriamoci nella storia di quello che è diventato - inaspettatamente - uno degli autori più avvincenti di quest'anno, per la sottoscritta. Eh sì, perchè a me il giallo scandinavo "m'era popo calato", come dicono a Roma, dopo aver tentato di leggere un romanzo della Lackberg. Dio ce ne scampi.
Poi però, bazzicando sui vari forum ho trovato Il porto degli spiriti, la trama mi ha stregato ed eccomi qua, a cercare altri romanzi che portino il nome di John Lindqvist in copertina.

Dunque Lasciami entrare è il secondo romanzo che leggo del suddetto autore e questa è la trama: A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali, ma anche c'è anche chi pensa all'opera di un serial killer. Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell'assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita, perché Oskar ha finalmente un'amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c'è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grandi occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte... "Lasciami entrare" è una storia d'amore, vendetta e vampiri, un racconto sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia, dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere.

Vi dirò, preferivo Il porto degli spiriti. Mi spiace smontarvi e anzi, penso che valga la pena leggere questo romanzo che è sì molto carino, ma la storia non mi ha avvinto nello stesso modo! In alcuni momenti è tenero, ci fa sorridere l'immagine di questo piccolo vampiro che non ha alcuna colpa se non quella di doversi cibare di sangue umano per sopravvivere (un piccolo dettaglio!), ma che non ha scelto e anzi subisce una vita marchiata dalla violenza di una notte di centinaia di anni prima. Quello che ci lascia l'autore è l'amicizia tra due bambini che riescono ad andare oltre la propria natura per accettarsi l'un l'altro, superando i pregiudizi degli altri - dei grandi - e imparando a rispettare l'essenza altrui.

Una piccola pecca dei romanzi del caro John? Fino a metà tutto bene, poi la parabola ha una fase discendente, che si riprende verso la fine. Insomma ci sono sempre una cinquantina di pagine che, almeno a mio parere, si potrebbero tranquillamente tagliare. E che è, sti scrittori del nord hanno firmato tutti per le 450 pagine?
Consigliato? Sì, consigliato. Tanto da sentirmela di buttarmi su Muri di carta!

Buona lettura.


Lasciami entrare - John Lindqvist
Editore: Marsilio
460 pagine
18,50 euro

giovedì 11 settembre 2014

Colpa delle stelle (e dei lettori?)

E va bene, mi arrendo.

Leggo questo titolo ovunque, mi sento circondata: su Facebook non si parla di altri libri, è in tutte le catene di sant'Antonio e in tutti i blog/siti letterari. Adesso me lo ritrovo al quarto posto della classifica dei libri più venduti di IBS. Sinceramente non capisco...

All'inizio pensavo fosse il solito libretto per adolescenti svampitelli, ma mi sbagliavo: invece è il solito libretto per adulti svampitelli di tutte le età (almeno a giudicare da quelli che ne cantano le lodi). Ammetto di non averlo letto, quindi magari alla fine potrei anche ricredermi, ma non vi sembra di esagerare? Me lo dipingono addirittura come un mezzo capolavoro (ooh!).
Prima di meritarsi quel titolo, un autore ne deve mangiare di polenta...



Questa è la simpatica trama del suddetto capolavoro, Colpa delle stelle di John Green: Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

E va bene, non sono romantica, ma questa trama mi sembra un po' ritrita. Poi ognuno coi suoi soldi fa quello che vuole, ci mancherebbe, l'importante è passare del tempo sui libri e non davanti alla tv, ma spero che ci sia anche una sana alternanza con titoli (un pochino) più validi. Non dico mallopponi del 1600, semplicemente qualcosa di più impegnativo. Comunque, se lo avete letto, vi prego di tentare di farmi cambiare idea, non sia mai che mi perdo un capolavoro.

Ah, ovviamente è già uscito il film al cinema, in contemporanea. Toh.

martedì 9 settembre 2014

Ti avanza mica qualcosa da pubblicare?

Ecco la mail che ho ricevuto questa mattina da una (abbastanza) nota casa editrice romana, alla cui newsletter mi ero iscritta anni fa nella vaga ed ingenua speranza di poter collaborare con loro in qualche modo (in seguito scoprii che organizzavano dei concorsi a pagamento per poter accedere alle selezioni per un misero posto di stagista):

Roma, 9 settembre 2014

Gentile Dott.ssa G,
rispondo alla Sua e-mail del 5 settembre delle 9:19.
Le rinnovo i nostri auguri.
Avrebbe un’opera da pubblicare?

Cordiali saluti,

Claudio ...
direttore editoriale

Avevo semplicemente risposto alla loro mail di auguri con un 'grazie' (n.d.r).

lunedì 1 settembre 2014

Flash news: la vincitrice del Giallostresa

La vincitrice del Giallostresa 2014, concorso letterario famoso nella zona del Varesotto, è Rossana Girotto, col suo racconto Negatité, ambientato a inizio '900 tra Omegna, Baveno e Milano, protagoniste alcune famiglie Armene sterminate dai Turchi. 
Seconda classificata Antonella Mecenero con Aveva ragione Corto Maltese, terzo Luca Romanello con L'ombra del monte. Presto i racconti verranno pubblicati!

giovedì 7 agosto 2014

Libri per viaggiare (anche restando a casa)

Che libro metterete in valigia? Con quali titoli combatterete il caldo dell'estate?

Io amo la letteratura di viaggio e adoro ritrovare tra le pagine le atmosfere, i posti e le sensazioni che provo dal vivo; per questo metterò in valigia

Lisbona quello che il turista deve vedere di Fernando Pessoa
Portogallo - guida Routard (la adoro!)
Viaggio in Portogallo di José Saramago


Indovinate dove vado?
Solo pochi giorni di viaggio effettivo, prolungato però dalla magia della lettura che ci riporta in luoghi che amiamo, o ci accompagna per mano dove non siamo mai stati.

venerdì 1 agosto 2014

Agosto... Novità in arrivo!

Per chi non è ancora partito e vuole qualche novità da infilare in valigia... Ecco cosa ci propone il mercato editoriale per il mese di agosto!

Donne di Andrea Camilleri: Donne fiere che non cedono a minacce né a lusinghe, pronte ad affrontare il loro destino. Donne misteriose che compaiono e scompaiono nel volgere di un viaggio in nave. Donne soavi e inebrianti, come la Sicilia. Donne scandalose, perché non hanno paura di prendere ciò che è loro, compresa la libertà. Semplicemente, donne.
Sono loro le protagoniste di questo libro unico, viste da un Andrea Camilleri in carne e ossa, prima di diventare lo scrittore più amato d’Italia. È il ragazzino timido che scopre il piacere di riaccompagnare a casa una compagna di classe, magari tenendola per mano. È il diciassettenne che di fronte al volto intenso e tenero di una diva del cinema scoppia in lacrime e decide di abbandonare la sua terra. È il giovane che in piena notte corre ad Agrigento in bicicletta, sotto il diluvio, per raggiungere una statuaria bellezza tedesca ossessionata dall’igiene. È il marinaio improvvisato che, nell’estate del ’43, durante un bombardamento soccorre una bambina, e grazie al miracolo di un abbraccio riesce a dimenticare orrori e distruzione.Un viaggio di scoperta della seduzione, del sesso e di quel formidabile, irrisolvibile enigma che è l’universo femminile.

Alabarde alabarde di José Saramago: Artur Paz Semedo, impiegato di una storica fabbrica d’armi, le Produzioni Bellona S.A., e intenditore di film bellici, viene profondamente colpito da alcune commoventi immagini de L’Espoir, di André Malraux, cui assiste casualmente. La successiva lettura del libro, che pare già provocare un’impercettibile incrinatura nelle sue certezze di amante appassionato delle armi da fuoco, e, poco dopo, il suggerimento della ex moglie Felícia, una pacifista convinta, di investigare negli archivi dell’azienda per scoprire se le Produzioni Bellona S.A. abbiano mai venduto armamenti ai fascisti lo avviano verso un’avventura che purtroppo non sapremo, pur potendolo immaginare da fedeli lettori di José Saramago, fin dove lo avrebbe condotto. Alabarde alabarde prometteva di essere un romanzo bellissimo e di grande attualità. Le armi, la guerra, l’economia, l’individuo, la politica sono i temi che il Nobel portoghese aveva urgenza di affrontare. Trama e personaggi erano strumenti che padroneggiava con magistrale destrezza. Tutto è lì, in queste pagine che ci ha lasciato c’è già tutto, tracciato con impeccabile perfezione, ma incompiuto.

La congiura dei potenti di Carlo A. Martigli: Worms, 1521. Costretto dall’imperatore ad abiurare le sue tesi eretiche, Lutero si rifiuta e difende la propria critica radicale alla decadenza della Chiesa di Roma.

Esposto alle minacce più diverse, Lutero – grazie ad abili sotterfugi orditi a sua insaputa – trova rifugio presso l’uomo più potente della Germania e, probabilmente, dell’intera Europa. L’uomo è il banchiere Jacob Fugger, il «re di danari», l’artefice della carriera di tutti i potenti d’Europa, dal papa allo stesso imperatore. E Fugger ha molte ragioni per far sì che Lutero sopravviva e, soprattutto, che esegua la sua volontà... Ma a casa Fugger arriva anche un uomo dal passato tormentato e con un incarico segreto. L’uomo è Paolo de Mola e a ostacolare i suoi piani, e quelli del suo misterioso mandante, non saranno le rivolte contadine di Thomas Müntzer, né gli intrighi di potere. Sarà l’amore, quello proibito e clandestino per la bella e giovane moglie di Fugger, Sibylle... È il momento in cui la Chiesa da un lato e Lutero dall’altro devono scegliere tra il potere e il popolo. Sceglieranno entrambi il potere. È il momento in cui il potere assume la forma non delle armi né della fede, ma quella che dura ancor oggi: quella del denaro. È il momento in cui, per Paolo de Mola, diventare uomo significa combattere contro tentazioni e forze sconosciute.

Vi ispirano? Sapete già che libri metterete in valigia? Preferite le novità o andate sul classico?

mercoledì 30 luglio 2014

La mia Londra - Recensione

Questo libro mi ha lasciata un po' perplessa.
Non avevo mai letto niente della Agnello Hornby e devo dire che non ho capito se il suo stile mi piace veramente; è indubbio che sappia scrivere, è molto scorrevole e il vocabolario è vasto senza essere pomposo, però qualcosa non mi ha convinta. Se voi la conoscete e avete altri titoli da consigliarmi, fatelo! Potrei schiarirmi le idee.

Questo titolo non poteva che attirare la mia attenzione da British lover, ovviamente, ma il contenuto si rivela un poco diverso da quello che mi aspettavo: i primi capitoli mi hanno presa perché nelle descrizioni degli inglesi che fa l'autrice ho ritrovato molto di quello che amo e che odio di questo Paese. Poi però diventa un po' troppo descrittivo per un lettore che non conosca a menadito la città di Londra: passaggi, vie, fermate, ristoranti che non hanno un senso se non per gli abitanti o per chi ci ha vissuto a lungo. Io sono un'appassionata e quindi mi sono gustata le descrizioni nel dettaglio, ma ho l'impressione che non tutti la penseranno come me.

Si tratta della storia della vita dell'autrice dal momento in cui ha lasciato la sua amata Palermo, a 17 anni, fino ad oggi, ma soprattutto del suo orgoglio di essere londinese a tutti gli effetti. Il finale ci fa ben capire quanto sia importante per lei, chiunque può essere londinese senza esservi nato: Londra offre molto e prende molto, ma ripaga chi si dedica a lei con amore e coinvolgimento, come se fosse una persona, una madre talvolta buona, talvolta severa... Ho trovato poetica e commovente questa metafora.

Vi è rimasto un dubbio? Se amate il mondo anglosassone, sì, dovete leggere questo libro.



La mia Londra - Simonetta Agnello Hornby
Giunti editore
264 pagine - 16 euro

martedì 22 luglio 2014

Il classico non passa mai di moda

«Purtroppo c’è in giro una gran quantità di brutti libri, vere trappole commerciali in cui tanti cadono perché non hanno sviluppato fin da piccoli, attraverso buone letture, consapevolezza e capacità critica. Molti libri, per vendere, fanno appello alla sessualità, trattandola in maniera volgare, o alla violenza, che non porta mai nulla di buono».

Queste sono le parole della psicoterapeuta esperta di biblioterapia Rosa Mininno, e mi sono piaciute subito.

Quante volte ci siamo sentiti attratti da una copertina luccicante, da un titolo in cima alla lista, da una pubblicità fuorviante? (Va bene, io non troppe volte...).
Il punto è che spesso non abbiamo tempo di informarci o di spulciare gli scaffali, ma molto più spesso si tratta di altro: non abbiamo voglia di affrontare una lettura che reputiamo troppo impegnativa e ci affidiamo al best seller di turno. Male, male!

Che cosa consiglia questa psicoterapeuta letterata? Di dare un'occasione ai classici.
Sì, avete capito bene e non fate quella faccia: dopo aver superato il primo scoglio di pregiudizio nei confronti di quello che vediamo come un malloppone, verremo ripagati della nostra scelta coraggiosa.

«Un bel classico è sempre una buona opzione - consiglia Mininno - Non dobbiamo avere paura di affrontare testi che parlano di uomini e donne vissuti in altre epoche, di fatti lontani dalle nostre esperienze e dal nostro sentire, a maggior ragione in un tempo, come quello attuale, dove tutto passa velocemente: abbiamo bisogno di storie perché noi stessi siamo una storia, guardare al passato riconoscendoci in emozioni e sentimenti eterni ci arricchisce. Vale per gli adulti, ma anche per i bambini».

Trovate l'articolo completo qui. Che ne pensate voi? D'estate preferite un libretto 'leggero' oppure vi avventurate per sentieri più alti, avendo appunto il tempo e la predisposizione per poterli leggere meglio?

P.s. Questa è un'edizione Penguin Classics che non ho ancora trovato in Italia: è rilegata in stoffa e la copertina cambia a seconda del titolo. Non sono bellissimi?

venerdì 18 luglio 2014

Biblioteche svizzere: indennizzi per gli autori

Non è solo il Paese del formaggio coi buchi, del cioccolato e delle banche. E' anche quello dei Bastian Contrario.

Di chi stiamo parlando l'avete capito, oggi ci spostiamo per un breve viaggetto in Svizzera. Assaggiamo un po' di cioccolato fondente e facciamo una passeggiata in montagna o sui bellissimi laghi. Magari ci viene voglia di leggere qualcosa ed entriamo in una biblioteca.


Fermi tutti! Se volete prendere in prestito un libro scritto da un autore svizzero, qualcuno deve pagare, o almeno è quanto chiede la Allianz fairlesen da qualche mese a questa parte. Gli autori che fanno parte dell'associazione rivendicano un indennizzo per ogni volta che un lettore prende in prestito una loro opera... Volete sapere se sono riusciti ad ottenerlo? La risposta è no. Il comitato della Biblioteca informazione svizzera ha respinto la richiesta (per ora), rimandando la faccenda a settembre.

Questi scrittori si sono accorti che nell'Unione Europea è già in vigore un indennizzo e vorrebbero adeguarsi... Ma perché adeguarsi solo quando c'è da guadagnarci? In Italia non mi risulta che i nostri autori ricevano rimborsi statali. D'altronde le biblioteche italiane sono in piedi per miracolo e molto spesso, soprattutto nei centri più piccoli ma non solo, campano grazie alle preziose ore di volontariato non retribuito e si possono permettere a mala pena qualche novità letteraria nel proprio catalogo. Se dovessero accollarsi altre spese, chiuderebbero i battenti!

Che cosa direste voi a questi signori?