Riprendo il mio blog letterario, sono tornata. Comunque, non ho mai smesso di leggere, per me sarebbe impossibile! Termino il mio anno di lavoro in biblioteca, con tutto quello che ha portato questa esperienza, di bello e di brutto, e riprendo a scrivere di quella che è la mia più grande passione: i libri.
Quello che vi propongo oggi è una novella di Henry James, autore da me profondamente amato (ho fatto la tesi di laurea su di lui!) per la sua più famosa "Il giro di vite", dalla quale (stiamo parlando di novella, non romanzo, attenzione) sono stati tratti diversi fantastici film.
In questo libro però, non ci sono fantasmi! Ho notato che comunque la sua più grande capacità, quella cioè di creare suspense fino all'ultima riga, è presente anche in questo lavoro. Con James si rimane incollati alla pagina, e si arriva fino in fondo, non abbiamo scelta. Quella che può sembrare una trama piuttosto semplice - il desiderio da parte di un uomo di entrare in possesso di alcune lettere che il suo poeta preferito scrisse in gioventù ad una ormai attempata ed eccentrica matrona - viene presentata praticamente in medias res... Come amo questa abitudine di James! In poche righe ci spiega tutto il necessario da sapere: niente di più, niente di meno, per farci capire di cosa si sta parlando. I tentativi del protagonista di mettere le mani sul carteggio non sono altro che i nostri tentativi di appropriarci della cosa per noi più cara. E anche nel finale, non ci concede niente di più, niente di più di quello che dobbiamo sapere! Il resto (la morale, la continuazione, le conseguenze) lo decidiamo noi, noi lettori, che per lui restiamo il fulcro del suo lavoro, il fine e il destinatario, come sempre nei capolavori jamesiani.
Il carteggio Aspern - Henry James
qualsiasi edizione (io ho quella di Repubblica, molto carina ma non si trova più!)
111 pagine