martedì 21 febbraio 2012

Nasceva oggi.... W.H.Auden (1907)



Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crepe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.

The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood.
For nothing now can ever come to any good.

Il Carnevale di Gerti - Eugenio Montale

Se la ruota si impiglia nel groviglio
delle stelle filanti ed il cavallo
s'impenna tra la calca , se ti nevica
fra i capelli e le mani un lungo brivido
d'iridi trascorrenti o alzano i bambini
le flebili ocarine che salutano
il tuo viaggio e i lievi echi si sfaldano
giù dal ponte sul fiume
se si sfolla la strada e ti conduce
in un mondo soffiato entro una tremula
bolla d'aria e di luce dove il sole
saluta la tua grazia-hai ritrovato
forse la strada che tentò un istante
il piombo fuso a mezzanotte quando
finì l'anno tranquillo senza spari.

Ed ora vuoi sostare dove un filtro
fa spogli i suoni
e ne deriva i sorridenti ed acri
fumi che ti compongono il domani;
ora chiedi il paese dove gli onagri
mordano quadri di zucchero dalle tue mani
e i tozzi alberi spuntino germogli
miracolosi al becco dei pavoni.

(Oh , il tuo carnevale sarà più triste
stanotte anche del mio , chiusa fra i doni
tu per gli assenti:carri dalle tinte
di rosolio , fantocci ed archibugi,
palle di gomma , arnesi da cucina
lillipuziani:l'urna li segnava
a ognuno dei lontani amici l'ora
che il gennaio si schiuse e nel silenzio
si compì il sortilegio. E' carnevale
o il dicembre s'indugia ancora? Penso
che se muovi la lancetta al piccolo
orologio che rechi al polso , tutto
arretrerà dentro un disfatto prisma
babelico di forme e di colori...)

E il natale verrà e il giorno dell'anno
che sfolla le caserme e ti riportagli amici spersi e questo carnevale
pur esso tornerà che ora ci sfugge
tra i muri che si fendono già.
Chiedi tu di fermare il tempo sul paese
che attorno si dilata? Le grandi ali
screziate ti sfiorano , le logge
sospingono all'aperto esili bambole
bionde , vive , le pale dei mulini
rotano fisse sulle pozze garrule.
Chiedi di trattenere le campane
d'argento sopra il borgo e il suono rauco
delle colombe? Chiedi tu i mattini
trepidi delle tue prode lontane?

Come tutto si fa strano e difficile
come tutto è impossibile , tu dici.
La tua vita è quaggiù dove rimbombano
le ruote dei carriaggi senza posa
e nulla torna se non forse
in questi disguidi del possibile.
Ritorna là fra i morti balocchi
ove è negato pur morire; e col tempo che ti batte
al polso e all'esistenza ti ridona,
tra le mura pesanti che non s'aprono
al gorgo degli umani affaticato,
torna alla via dove con te intristisco
quella che mi additò un piombo raggelato
alle mie , alle tue sere:
torna alle primavere che non fioriscono.

martedì 14 febbraio 2012

Love (every) day

Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio 
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. 
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu 
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli 
e cielo dei cieli di un albero chiamato vita, 
che cresce più alto 
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde,
Questa è la meraviglia che le stelle separa. 
Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.

Edward Estlin Cummings

giovedì 9 febbraio 2012

Ancora Turner




The Fighting Temeraire, 1838



"Venezia", 1840

mercoledì 8 febbraio 2012

The Tempest




                                           William Turner, La tempesta di neve

1842, Londra, Tate Gallery



I quadri di Turner, visti dal vivo, mi evocano sempre fortissime sensazioni. I giochi di luce che riesce a creare, come se nel cuore della tempesta si celasse qualcosa di vivo, qualcosa di divino, non li ritrovo in nessun altro artista. è come se puntasse il cavalletto proprio nel mezzo del mare, come se il vento stesso soffiasse sulla tela. Riuscite a vederlo?








Pescatori al mare, 1796








Il molo di Calais, 1803








Stormy sea with blazing wreck, 1835-40

LA CAMPAGNA INGLESE




                                         


                                              LA CASA NATALE DI SHAKESPEARE




IL SONETTO SHAKESPEARIANO
Nel sonetto, Shakespeare adottò una variante; la forma usata dal compositore non equivale alla forma italiana, ma consiste di tre quartine di endecasillabi rimati alternatamente e di un distico finale. I suoi sonetti sono considerati di una certa importanza ,perchè costituiscono un tentativo di abbandonare la tecnica drammatica per quella narrativa, gli studiosi infatti li hanno considerati le rivelazioni di esperienze personali e di commozioni.

martedì 7 febbraio 2012


SONNET 116 Shakespeare


Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O no! it is an ever-fixed mark
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come:
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom.
   If this be error and upon me proved,
   I never writ, nor no man ever loved. 


Non sarà che al matrimonio di anime costanti
Io ponga impedimenti. Amore non è amore
Che muta quando scopre mutamenti,
O tende a ritirarsi se l'altro si ritira:
O no! Esso è un faro per sempre fisso
Che mira alle tempeste e mai ne è scosso;
é la stella polare per ogni nave errante,
E il suo valore resta ignoto, anche se l'altezza ne sia presa.
L'amore non è lo zimbello del tempo, anche se rosee labbra e guance
Cadono nel compasso della sua falce ricurva:
L'amore non cambia con le brevi ore e settimane,
Ma resiste fino all'orlo del giudizio.
   Se questo è errore e mi sia provato,
   Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

SONNET 18

Shall I compare thee to a summer's day?
Thou art more lovely and more temperate:
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer's lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm'd;
And every fair from fair sometime declines,
By chance or nature's changing course untrimm'd;
But thy eternal summer shall not fade
Nor lose possession of that fair thou owest;
Nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
When in eternal lines to time thou growest:
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this and this gives life to thee.