venerdì 8 gennaio 2016

Il gigante sepolto - Recensione


Il gigante sepolto mi ispirava molto, e, senza voler anticipare nulla, vorrei dire che come troppo spesso accade mi ritrovo a leggere qualcosa di molto diverso da quello che avevo in mente.


La sinossi è in parte esplicativa, in parte fuorviante. Ve la copio qui:

Il leggendario re Artù è morto ormai da qualche tempo ma la pace che egli ha imposto sulla futura Inghilterra, dilaniata per decenni dalla guerra intestina fra sassoni e britanni, seppure incerta, perdura. Nella dimora buia e angusta di Axl e Beatrice, tuttavia, non vi è pace possibile. La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi. Axl e Beatrice ricordano di aver avuto un figlio, ma non sanno più dove si trovi, né che cosa li abbia separati da lui. Non possono indugiare oltre: a dispetto della vecchiaia e dei pericoli devono mettersi in viaggio e scoprire l’origine della nebbia incantata, prima che la memoria di ciò a cui più tengono sia perduta per sempre. Lungo il cammino si uniscono ad altri viandanti – il giovane Edwin, che porta il marchio di un demone, e il valoroso guerriero sassone Wistan, in missione per conto del suo re – e con essi affrontano ogni genere di prodigio: la violenza cieca degli orchi e le insidie di un antico monastero, lo scrutinio di un oscuro barcaiolo e l’aggressione di maligni folletti, il vetusto cavaliere di Artù Galvano e il potente drago Querig. Giungono infine in vista della meta, e qui li attende la prova più grande: saggiare la purezza del proprio cuore.

Kazuo Ishiguro è un grande scrittore, si nota dalla scioltezza delle parole, che riga dopo riga scorrono in modo fluido e ci accompagnano senza fatica verso il finale, anche se devo dire che in alcuni punti l'ho trovato troppo prolisso; anche l'amore sconfinato dei due vecchi, Axl e Beatrice, alla lunga diventa esagerato nelle parole che si dicono. Ma capisco che l'intento dell'autore era proprio quello di presentarci una coppia amorevole e indissolubile, rispettosa oltre ogni limite e spesso sdolcinata fino all'imbarazzo. Tutto per prepararci allo sconvolgente finale, che poi tanto sconvolgente non è se scaviamo dentro di noi: un po' ce lo sentiamo, mentre leggiamo.

"Onirico" è il termine migliore per definire questo romanzo, che ci fa riflettere e avere paura del gigante sepolto dentro di noi, quello che dorme sotto le coltri della nebbia della dimenticanza, ma che potrebbe essere risvegliato con conseguenze impossibili da predire: la memoria è il fulcro di tutto. Se avete mai conosciuto un malato di Alzheimer nelle prime fasi della malattia, forse questo libro vi colpirà ancora di più.
Cosa mi aspettavo? Più fantasy e meno filosofia, ma nel complesso un buon libro. Dopo Never let me go (Non lasciarmi nella versione italiana), forse dovevo aspettarmelo.

Il gigante sepolto - Kazuo Ishiguro
313 pagine - 20 euro
edizioni Einaudi

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