martedì 30 settembre 2014

Il ritorno del re - recensione

Che prosa, ragazzi.

Avevo letto i primi due libri della saga Il signore degli anelli in una versione precedente, della Bompiani. Ho appena finito di leggere una delle ultime edizioni del terzo libro, Il ritorno del re, e devo dire che la traduzione mi pare un po' svecchiata rispetto all'altra (o forse è una mia impressione? La traduttrice è la stessa) e non è per niente male, anzi. Rende il tutto più "attuale", pur non perdendo la sua autenticità. Mi piace molto anche il formato con gli angoli arrotondati e la copertina nera, ma preferivo quella illustrata della precedente edizione.

Amo Tolkien, come molti del resto. Le sue parole mi fanno volare su ali di creature mai esistite e le sue descrizioni, tutt'altro che noiose, mi fanno vedere ciò che vedono i protagonisti come se fossi con loro. Come se tutto quello esistesse. Eppure, il Fantasy rimane per me uno dei generi più invitanti ma allo stesso tempo più rischiosi da leggere.
E ci credo, guarda qua a cosa sono abituata! Come si fa poi a giudicare anche solo passabili tante opere che al grande Tolkien si sono ispirate (o ci hanno provato, per meglio dire)?

La trama la conoscete, non ve la riporto. Vi dirò invece qualcosa che mi ha colpito di questo ultimo capitolo sulle Terre di Mezzo, e i Re, e il Bene e il Male in lotta perenne, che combattono anche quando tutto sembra essere giunto alla fine.
Guardando in fondo al libro ho notato le appendici con gli Annali dei Re, le Ere, gli alberi genealogici con la discendenza degli Hobbit della Contea, e perfino un piccolo capitolo dedicato alla storia di Aragorn e Arwen, la coppia il cui destino si eleva al di sopra di tutti gli altri. Chi ha visto il film non può non essere curioso. Che simpatico questo autore, non vuole lasciare proprio nulla in sospeso e vuole anzi metterci a conoscenza della storia di tutte le dinastie, le epoche e i personaggi di una narrazione che vuole farci credere sia realmente esistita.

E tutto si snoda e si risolve in modo perfetto! Amo l'autore anche per questo motivo: come nelle favole, esiste un finale ben preciso in cui, ovviamente, il Bene prevale dopo mille fatiche e battaglie; quello che più mi piace è sicuramente l'importanza che Tolkien dà anche alle piccole cose, non solo ai grandi e nobili regni al di là dei boschi e delle montagne, ma anche e soprattutto a quella sonnacchiosa e pacifica terra dove vivono i Piccoli, immersi in un mondo che li tiene lontani dalle storie del Male, ignari di ogni cosa che vada al di là del raccolto, della birra e dell'erba Pipa. Ma anche questo fantastico benessere verrà infine messo in pericolo e semidistrutto (parte inesistente nel film), e i giovani Hobbit, tornati diversissimi nella loro terra natale, dovranno lottare per riconquistarla, con non poca sofferenza, proprio perchè a loro è così cara.

Vi propongo una delle innumerevoli canzoni che la Gente Piccola ama inventare e cantare nei suoi viaggi, l'ultima di Frodo su questa terra e nella sua amata Contea:

Voltato l'angolo forse ancor si trova
un ignoto portale o una strada nuova;
spesso ho tirato oltre, ma chissà,
finalmente il giorno giungerà,
e sarò condotto dalla fortuna
a Est del Sole, a ovest della Luna.

Questo libro mi procurerà un book hangover interminabile, me lo sento! E già mi manca. Ma per fortuna resta a portata di braccio, un piccolo tesoro nella mia libreria.


lunedì 29 settembre 2014

Qualcosa di più importante dei libri: Beatrice

ATTENZIONE ATTENZIONE! Interrompiamo per un attimo i post letterari e concentriamoci su qualcosa sdi ben più importante: la vita. Rendiamoci conto di quanto siamo fortunati e diamo una mano, se possiamo (anche solo condividendo) a Beatrice e a tutte le persone che come lei si trovano a dover affrontare una bastonata tra capo e collo, magari nel fiore degli anni. Parliamo di cancro: questo è il suo comunicato stampa, leggetelo per favore!


"La Vita è ora”: vivere e vincere il cancro con Beatrice

Su Eppela il progetto per creare una community sincera e preparata.

Beatrice Niciarelli è giovane, molto giovane, e a un mese dal suo compleanno ha ricevuto una di quelle notizie che lasciano tramortiti e terrorizzati: il cancro. Un cancro al quarto stadio che la lascia spossata, stanca e insonnolita. Come dice lei, “strana”. Beatrice, all’inizio, si è fatta prendere un po’ dallo sconforto. Ha pianto. Ma poi ha reagito e ha messo in campo le sue competenze, la sua forza e la sua voglia di vita.

A poca distanza l’uno dall’altro è nato prima il blog “Ospite Inatteso” e, pochi giorni fa, il progetto di crowdfunding “La vita è ora”, approdato su Eppela.

Beatrice ha le idee chiare: “vivere e vincere il cancro” è il suo claim. Un blog e un sito dove poter raccogliere tutte le informazioni, le domande, le infinite pratiche burocratiche per rompere il silenzio spaventato che aleggia sulla malattia. Senza però accogliere l’autocommiserazione, ma piuttosto rialzandosi a testa alta per guardare in faccia la paura.

Il progetto “La vita è ora” è nato infatti per sostenere le spese di gestione e di creazione del sito omonimo, che vuole riunire una community quanto più grande possibile dove potranno trovare spazio non solo le storie di chi ci è passato o ci sta passando, ma anche dove andare, a chi chiedere, cosa chiedere quando arriva la diagnosi. Il sito ospiterà anche interviste e consigli di e da medici ed esperti capaci di guidare e supportare psicologicamente. Ma non finisce qui. Il progetto continua con la creazione di un’associazione Onlus in grado di lavorare sul territorio, così da regalare speranza e sorrisi ai malati di cancro con un rapporto diretto. Di cancro bisogna parlare, di cancro si deve parlare!

La raccolta fondi di Beatrice è partita da poche ore ed è già quasi a metà strada, dimostrando quindi come ci sia l’effettiva necessità di offrire un porto sicuro dove trovare informazioni coerenti e sincere.

Dai anche tu il tuo aiuto. Ce n’è bisogno, ora!
Puoi farlo da qui: http://www.eppela.com/ita/projects/935/la-vita-ora-un-sito-per-vivere-e-vincere-il-cancro.


Grazie a tutti

Ottobre: novità in arrivo!

Eccoci qua, settembre sta volgendo al termine. Le giornate sono clementi e miti, il sole scalda più che durante molti giorni della strana estate appena trascorsa, ma ecco che il tramonto arriva prima la sera e ci si prepara a tirar fuori sciarpe e maglioni... Ottobre sta arrivando, ancora un paio di giorni e ci siamo! Amo l'autunno, che mi invoglia a leggere ancora di più al tepore del sole timido, oppure sotto le coperte in casa, mentre fuori fa buio. Non so voi.


Perchè non diamo un'occhiata alle uscite delle prossime settimane? Come al solito, alcune mi ispirano, altre no. Vediamole insieme:

30 settembre - Mr Mercedes di Stephen King: All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mérdedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense. Un thriller ad alta tensione, con due antagonisti: il sanguinario Brady - Mr. Mercedes - che ignora il significato della parola coscienza, e l'ironico Hodges, superlativo erede del Marlowe di Chandler, dolente e assetato di giustizia.
Direi che non è il mio genere, ma non potevo certo non citare questo prolifico autore.

1° ottobre - L'occhio del leopardo di Henning Mankell: Figlio di una donna che non ha mai conosciuto e di un tagliaboschi con l’anima del marinaio, dal nord della Svezia Hans Olofson è arrivato nello Zambia inseguendo un sogno altrui. Profondamente colpito dall’immensa bellezza dell’Africa, decide di fermarsi, convinto di avere trovato una nuova casa. Per la fattoria che ha rilevato a Lusaka insegue ambiziosi piani di riforma, ma in quella terra ignota, completamente priva di punti di riferimento e proprio per questo così seducente, impara presto a conoscere il disprezzo dei bianchi e il sospetto dei neri, mentre la tensione e le minacce continuano a crescere intorno a lui. Un giorno, anche i suoi vicini vengono barbaramente uccisi, e Hans Olofson comincia ad avere paura, assalito dalla stessa impotenza che provava da bambino, quando il gelo faceva gemere le travi della sua casa vicino al fi ume. Negli anni, il sogno africano si trasforma in una lotta per la vita e la morte. Intrecciando passato e presente, dai campi ghiacciati della Svezia alla soffocante calura dei tropici, L’occhio del leopardo è un viaggio non sentimentale alla scoperta di due culture inconciliabilmente diverse, un emozionante romanzo psicologico che scava nella mente di un uomo perduto in un mondo sconosciuto.
Non ho mai letto nulla di Mankell, ma sinceramente questo autore mi ispira. Qualcuno si sentirebbe di consigliare i suoi romanzi?

9 ottobre - Il baco da seta di Robert Galbraith (aka JK Rowling): Quando lo scrittore Owen Quine scompare, sua moglie assume l’investigatore privato Cormoran Strike. Sulle prime crede che suo marito se ne sia andato per qualche giorno di sua volontà, come ha già fatto in passato, e vuole che Strike lo ritrovi e lo riporti a casa. Ma con il procedere dell’indagine di Strike appare chiaro che dietro la scomparsa di Quine c’è molto più di quanto sua moglie sospetti. Lo scrittore ha appena terminato un manoscritto pieno di ritratti al vetriolo di quasi tutte le persone che conosce. Se fosse pubblicato, il libro rovinerebbe molte vite: perciò sono in tanti a voler zittire lo scrittore. E quando Quine viene ritrovato morto, brutalmente assassinato in circostanze bizzarre, Strike si trova in una corsa contro il tempo per capire il movente di un assassino spietato, diverso da tutti quelli che ha incontrato finora... Appassionante e ricco di colpi di scena, Il baco da seta è il secondo romanzo della serie che ha per protagonisti Cormoran Strike e la sua assistente, la giovane e determinata Robin Ellacott.
Ovviamente questo libro è da tempo nella mia wish list! Potete leggere la recensione del primo della serie qui.

15 ottobre - Il dolore, le ombre, la magia di Banana Yoshimoto: L’amico Kaede ha lasciato il Giappone per l’Italia e Yoshie si ritrova di nuovo da sola. Stavolta, però, la vita in città sembra farle meno paura. Il quartiere le è amico, e le giornate scorrono nella continua scoperta di piccoli motivi di felicità. La giovane impara a leggere nel cuore delle persone, a scorgerne l’anima fragile oltre la maschera di durezza che indossano nella loro quotidianità troppo indaffarata. Riuscirà a lasciare anche qui una traccia lieve, a trovare le parole giuste per portare conforto agli abitanti soli e affaticati della città? E che ne sarà della sua storia con Shin’ichiro? Saprà resistere alla nostalgia di Kaede e della nonna? La storia di Yoshie continua, alla ricerca di una città diversa, in cui vivere ogni giorno l’incantesimo dell’amicizia e dell’amore.

15 ottobre - Il guardiano del faro di Camilla Lackberg: In una notte d’inizio estate, un’auto percorre a gran velocità la strada che collega Stoccolma alla costa occidentale. La donna al volante ha le mani sporche di sangue. Insieme al fi glio, Annie sta fuggendo verso Gråskär, nell’arcipelago di Fjällbacka. Quell’isola scabra, con il faro bianco e la vecchia casa del guardiano dove crescono le malvarose, appartiene alla sua famiglia, ed è l’unico posto in cui lei si sente al sicuro, lontano da tutto. La leggenda popolare vuole che lì si aggirino gli spiriti dei morti, ma questo non la turba, anzi, in quel luogo così solitario, dove il suo sguardo può spaziare solo su scogli e mare salato, ad Annie piace pensare che i fantasmi siano rimasti per farle compagnia. Intanto, a Fjällbacka, Erica Falck è totalmente assorbita dai suoi gemelli di pochi mesi, tanto più che Patrik, da poco rientrato in servizio, è alle prese con un’indagine piuttosto spinosa: il dirigente del settore fi nanze del comune è stato ucciso nel suo appartamento con un colpo di pistola alla nuca. Il movente dell’omicidio sfugge e la vittima, che poco prima di morire aveva fatto visita ad Annie all’isola degli spettri, sembra essere stato un uomo dai mille segreti. Sfi dando un muro di silenzi, la polizia di Tanum scava nel suo passato e trova un collegamento con un’associazione di sostegno a donne maltrattate. Una pista che permetterà a Patrik, sostenuto dal calore di una famiglia solida e sempre più numerosa, di portare alla luce i mondi calpestati di persone a cui la parola casa desta soltanto il ricordo di cicatrici, deboli ombre che solo nell’amore per un figlio possono trovare la forza per continuare la loro fuga dal dolore che annienta ogni emozione, da caos e distruzione.
Ci risiamo! La trama mi ispira, l'edizione e la copertina mi ispirano. Peccato che l'unico libro che ho letto della Lackberg (L'uccello del malaugurio) mi abbia fatto ripetutamente addormentare, per poi convincermi ad abbandonarlo a metà e ficcarlo in fondo alla mia libreria, dietro ad altre due file. Mah.

21 ottobre - Sonno di Haruki Murakami: Una donna, all'improvviso, smette di dormire. Non c'è una causa precisa, ma la vita che ha condotto fino a quel momento comincia a cambiare. La cena da preparare, le vasche in piscina, gli scambi di battute col marito dentista, la spesa al mattino. Giornate che si susseguono senza scossoni, nella rassicurante opacità di una vita normale, cautamente felice. Una notte, però, la donna si sveglia di soprassalto, incapace di muoversi. C'è un uomo nascosto nell'ombra, un vecchio che si avvicina al suo letto e le versa dell'acqua sui piedi. Un'immagine vivida, che si dissolverà alle prime luci dell'alba, senza lasciare traccia ma portandosi via il sonno. All'inizio, cercherà di non dare peso alla cosa: passerà le notti sul divano a bere brandy e a leggere "Anna Karenina", ogni tanto si alzerà per osservare il marito addormentato o per ascoltare il respiro regolare di suo figlio, oppure uscirà di casa e vagherà per la città deserta in macchina. Ma, ben presto, la stanchezza si trasformerà in una sensazione sconosciuta e lontana, mentre il buio la trasporterà verso un piano superiore del sentimento. Lentamente, muterà anche la sua percezione della realtà, il suo attaccamento al mondo. È come se l'assenza di sonno la portasse alle soglie di un altro universo, fatto di presenze silenziose e sfuggenti. Finché, dopo una decina di giorni di veglia, strane ombre inizieranno ad apparire ai margini del suo campo visivo, ombre che - col tempo - cominceranno ad assumere contorni umani.

Questo periodo dell'anno - quello che va da settembre a dicembre, per intenderci - è in assoluto quello che vede più pubblicazioni in assoluto, ovviamente in vista del Natale prossimo. Gli editori spingono moltissimo anche sulla pubblicità e sappiamo quanto queste possano essere 'devianti', quindi mi raccomando, non lasciatevi affascinare da una fascetta ingannatrice!
Mi piacerebbe sapere quali titoli vi ispirano o se state aspettando ulteriori uscite dei vostri autori preferiti.
Buon autunno!

martedì 23 settembre 2014

In fondo al tuo cuore, inferno per il commissario Ricciardi - recensione

Ed eccoci qua, prima o poi il momento doveva arrivare!
Ebbene sì, pare che siamo arrivati all'ultimo romanzo dedicato al mio amato commissario Ricciardi. Inutile dire che l'ho letto tutto d'un fiato...

Mi mancherà questa atmosfera d'altri tempi, il profumo del mare tra caldo e odori di una città del sud; mi mancheranno soprattutto i personaggi creati ad arte, i veri e propri capolavori di Maurizio de Giovanni. Come faremo senza il brigadiere Maione, alto, burbero e generoso, con i suoi modi da gigante buono? E gli occhi verdi del triste e misterioso protagonista? I suoi pensieri celati, la timidezza di un amore che non può affiorare a causa della sua condanna? E le trame sapientemente attorcigliate che si dipanano perfettamente nelle ultime pagine, come nodi che vengono cancellati dal pettine? Beh quelle per fortuna sopravvivono nel resto della produzione dell'autore: l'altro filone di gialli ambientati ai giorni nostri è tuttora aperto (quello dei Bastardi di Pizzofacone, per intenderci).

Ma andiamo con ordine. Intanto, se non la conoscete, vi copio qui la trama di In fondo al tuo cuore, inferno per il commissario Ricciardi: immersa nel caldo torrido di luglio e nei preparativi per una delle feste più amate, la città è sospesa tra cielo e inferno. Quando un notissimo chirurgo cade dalla finestra del suo ufficio, per Ricciardi e Maione inizia una indagine che li porterà nel cuore dei sentimenti e delle passioni più tenaci e sconvolgenti. Infedeltà e tradimento sembrano connessi in modo inestricabile alla gioia rara dell'amore. Troppo per non rimanerne toccati. Il dubbio e l'incertezza si fanno strada sempre più nell'animo dei due investigatori, messi di fronte ai lati oscuri dell'anima. Sono le donne della loro vita a reclamare attenzione. La difficoltà di Ricciardi di abbandonarsi all'amore spinge verso inconsueti approdi l'intrepida Enrica e fa osare passi azzardati alla bellissima Livia, mentre per Maione la stessa felicità familiare sembra compromessa.

Stavolta de Giovanni ha superato se stesso, sono stata letteralmente assorbita dalla storia e dal suo stile scorrevole e magnifico, tra detti popolari e vere e proprie lezioni di storia, di cultura e di cucina del popolo napoletano.
Ma voi direte, alla fine si giunge ad una vera e propria conclusione del tutto? Nì. Devo dire che si arriva all'ultima pagina con la consapevolezza che non c'è più tempo per risolvere ogni dettaglio, e soprattutto la scelta definitiva e più importante che deve prendere, Ricciardi la prende troppo tardi e solo a metà. Per questo penso che il furbacchione dell'autore abbia voluto in realtà lasciare aperta una porta, un piccolo spiraglio per chissà quale leccornia futura. O almeno spero.

Lettura consigliata? Nemmeno da chiedere.


In fondo al tuo cuore- Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Einaudi
450 pagine
19,50 euro

giovedì 18 settembre 2014

Lasciami entrare - recensione

Il (poco) sole che ha fatto se n'è ormai andato... riprendono le letture autunnali! (Ma perchè, direte voi, quando sono finite?).
Se come me abitate nel ridente nord Italia o comunque siete stati colpiti da flagelli meteorologici durante tutta l'estate, non sarà difficile per voi riabituarvi a questo clima pre-autunnale.

Ed ecco infatti la prima lettura di settembre, un titolo non certo nuovo (pubblicato nel 2006), ma come avrete capito per me un libro nuovo è semplicemente un libro che non ho ancora letto, non certo quello che si trova ai vertici delle classifiche dei più venduti della settimana. Sono fatta così, e spero vivamente che anche voi non vi facciate influenzare più di tanto dal bombardamento mediatico e preferiate scandagliare il mercato editoriale in modo personale e critico, a seconda di quelli che sono i vostri gusti e nient'altro.

Detto questo, addentriamoci nella storia di quello che è diventato - inaspettatamente - uno degli autori più avvincenti di quest'anno, per la sottoscritta. Eh sì, perchè a me il giallo scandinavo "m'era popo calato", come dicono a Roma, dopo aver tentato di leggere un romanzo della Lackberg. Dio ce ne scampi.
Poi però, bazzicando sui vari forum ho trovato Il porto degli spiriti, la trama mi ha stregato ed eccomi qua, a cercare altri romanzi che portino il nome di John Lindqvist in copertina.

Dunque Lasciami entrare è il secondo romanzo che leggo del suddetto autore e questa è la trama: A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali, ma anche c'è anche chi pensa all'opera di un serial killer. Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell'assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita, perché Oskar ha finalmente un'amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c'è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grandi occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte... "Lasciami entrare" è una storia d'amore, vendetta e vampiri, un racconto sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia, dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere.

Vi dirò, preferivo Il porto degli spiriti. Mi spiace smontarvi e anzi, penso che valga la pena leggere questo romanzo che è sì molto carino, ma la storia non mi ha avvinto nello stesso modo! In alcuni momenti è tenero, ci fa sorridere l'immagine di questo piccolo vampiro che non ha alcuna colpa se non quella di doversi cibare di sangue umano per sopravvivere (un piccolo dettaglio!), ma che non ha scelto e anzi subisce una vita marchiata dalla violenza di una notte di centinaia di anni prima. Quello che ci lascia l'autore è l'amicizia tra due bambini che riescono ad andare oltre la propria natura per accettarsi l'un l'altro, superando i pregiudizi degli altri - dei grandi - e imparando a rispettare l'essenza altrui.

Una piccola pecca dei romanzi del caro John? Fino a metà tutto bene, poi la parabola ha una fase discendente, che si riprende verso la fine. Insomma ci sono sempre una cinquantina di pagine che, almeno a mio parere, si potrebbero tranquillamente tagliare. E che è, sti scrittori del nord hanno firmato tutti per le 450 pagine?
Consigliato? Sì, consigliato. Tanto da sentirmela di buttarmi su Muri di carta!

Buona lettura.


Lasciami entrare - John Lindqvist
Editore: Marsilio
460 pagine
18,50 euro

giovedì 11 settembre 2014

Colpa delle stelle (e dei lettori?)

E va bene, mi arrendo.

Leggo questo titolo ovunque, mi sento circondata: su Facebook non si parla di altri libri, è in tutte le catene di sant'Antonio e in tutti i blog/siti letterari. Adesso me lo ritrovo al quarto posto della classifica dei libri più venduti di IBS. Sinceramente non capisco...

All'inizio pensavo fosse il solito libretto per adolescenti svampitelli, ma mi sbagliavo: invece è il solito libretto per adulti svampitelli di tutte le età (almeno a giudicare da quelli che ne cantano le lodi). Ammetto di non averlo letto, quindi magari alla fine potrei anche ricredermi, ma non vi sembra di esagerare? Me lo dipingono addirittura come un mezzo capolavoro (ooh!).
Prima di meritarsi quel titolo, un autore ne deve mangiare di polenta...



Questa è la simpatica trama del suddetto capolavoro, Colpa delle stelle di John Green: Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

E va bene, non sono romantica, ma questa trama mi sembra un po' ritrita. Poi ognuno coi suoi soldi fa quello che vuole, ci mancherebbe, l'importante è passare del tempo sui libri e non davanti alla tv, ma spero che ci sia anche una sana alternanza con titoli (un pochino) più validi. Non dico mallopponi del 1600, semplicemente qualcosa di più impegnativo. Comunque, se lo avete letto, vi prego di tentare di farmi cambiare idea, non sia mai che mi perdo un capolavoro.

Ah, ovviamente è già uscito il film al cinema, in contemporanea. Toh.

martedì 9 settembre 2014

Ti avanza mica qualcosa da pubblicare?

Ecco la mail che ho ricevuto questa mattina da una (abbastanza) nota casa editrice romana, alla cui newsletter mi ero iscritta anni fa nella vaga ed ingenua speranza di poter collaborare con loro in qualche modo (in seguito scoprii che organizzavano dei concorsi a pagamento per poter accedere alle selezioni per un misero posto di stagista):

Roma, 9 settembre 2014

Gentile Dott.ssa G,
rispondo alla Sua e-mail del 5 settembre delle 9:19.
Le rinnovo i nostri auguri.
Avrebbe un’opera da pubblicare?

Cordiali saluti,

Claudio ...
direttore editoriale

Avevo semplicemente risposto alla loro mail di auguri con un 'grazie' (n.d.r).

lunedì 1 settembre 2014

Flash news: la vincitrice del Giallostresa

La vincitrice del Giallostresa 2014, concorso letterario famoso nella zona del Varesotto, è Rossana Girotto, col suo racconto Negatité, ambientato a inizio '900 tra Omegna, Baveno e Milano, protagoniste alcune famiglie Armene sterminate dai Turchi. 
Seconda classificata Antonella Mecenero con Aveva ragione Corto Maltese, terzo Luca Romanello con L'ombra del monte. Presto i racconti verranno pubblicati!