Spesso non ci sono fondi per
incrementare il patrimonio librario delle biblioteche sparse sul
territorio italiano. Ma ci sono dei casi in cui questo non è
necessario, perché già esistono realtà storiche che contengono
migliaia di libri e che rappresentano un tesoro per studiosi e per
chiunque voglia usufruirne.
E' quel che succede a Pisa: nella
biblioteca universitaria della Sapienza, sede della facoltà di
Giurisprudenza, c'è una splendida raccolta di libri a disposizione
degli studenti dal lontano 1823. O meglio, c'era: da maggio 2012
questi volumi non sono più consultabili a causa del possibile
(parziale) cedimento strutturale dell'edificio.
In questi anni alcuni addetti passavano
settimanalmente tra gli scaffali per procurare i libri richiesti
dagli studenti, sopperendo in parte alla mancanza, ma negli ultimi
mesi anche questa pratica è stata considerata non sicura, quindi si
è deciso di chiudere 'baracca e burattini'.
È in atto un progetto di spostamento
di una parte dei volumi nella biblioteca del San Matteo, meraviglioso
museo che si trova proprio sulle 'spallette' dell'Arno, ma come ha
giustamente fatto notare la professoressa Frugoni, medievalista
dedita alla causa, NON SI PUÒ frammentare un tale patrimonio in
piccole parti, perdendo l'interezza di una collezione che ha senso
nel restare unita e unica. Entro fine anno si dovrebbe riuscire a
mettere in sicurezza la biblioteca della Sapienza e poi si vedrà.
Conosco la lentezza delle pratiche pisane (e italiane in genere) e mi
sento di dire: speriamo.
Per conoscere la situazione nel
complesso:
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