giovedì 29 maggio 2014

Londra: angoli letterari da non perdere - parte 2

Riprendiamo il nostro viaggetto virtuale nella capitale inglese?
Buzfeed propone anche alcuni luoghi non propriamente storici, nel senso che si tratta più di esercizi commerciali in posti nati dalla penna degli autori, più che veri e propri simboli della letteratura.

Qualche esempio? Il negozio di Harry Potter al binario 9 e 3/4 di King's Cross. Fantastico, ma non esattamente autentico, giusto? (Sì lo so, anch'io ci farei volentieri un giretto, e checcacchio).

Il museo di Sherlock Holmes dev'essere carino, ma mi sono rifiutata di spendere dei soldi (non pochi, tra l'altro) per visitare un negozio di puro merchandising. Sappiamo tutti che Sherlock è un personaggio inventato, e che solo per volontà di Conan Doyle la sua abitazione si trova al numero 221b di Baker street. L'autore non ha mai vissuto qui o 'kind of', quindi passerei oltre, a meno che non vogliate comprarvi una pipa e una lente d'ingrandimento, ovviamente.

Sono numerosi i pub nella lista di Buzfeed, così abbiamo una scusa in più per farci una birra, casomai ne avessimo bisogno:

- The Fitzroy Tavern, che dà il nome al quartiere Fitzrovia, sede di artisti e intellettuali negli anni '30 e '40 del 1900.
Indirizzo: 16 Charlotte Street.
Per chi ama, tra gli altri: Dylan Thomas e George Orwell.


The French House a Soho, dove urlare non solo è permesso ma anche necessario, visto il numero di persone che frequentano questo amatissimo pub. Si dice che Dylan Thomas avesse lasciato al bancone il suo manoscritto per la radio Under Milk Wood, mai stato ritrovato. Qui sono vietati tv e cellulari, e se avete voglia di fare quattro chiacchiere con gli sconosciuti è perfetto. (Oddio, quanto amo Londra!).
Indirizzo: 49 Dean Street.
Per chi ama: Dylan Thomas, Brendan Behan.

- Pillars of Hercules, sempre a Soho: è un pub tranquillo, che avrebbe ispirato Charles Dickens e molti altri dopo di lui. Questa versione risale al 1910 ma in realtà esisteva un luogo con lo stesso nome già nel 1700. L'ambiente è più calmo e va bene se amate passare una serata tranquilla con una buona birra davanti.
Indirizzo: 7 Greek Street.
Per chi ama: Charles Dickens, Martin Amis, Julian Barnes, Ian McEwan.

Un altro indirizzo che mi sento di raccomandare è il museo di Charles Dickens, a Bloomsbury. Si tratta di una fedele ricostruzione di come era la casa all'epoca in cui ci visse, dal 1837 al 1839, e alcuni mobili e soprammobili sono autentici, appartenevano davvero all'autore, come per esempio lo scrittoio. La tavola è persino imbandita in perfetto stile vittoriano, come se il padrone di casa stesse aspettando i suoi ospiti per una cena. Non è fantastico?
Quello che mi ha colpito di più di questo museo, oltre alla fedeltà della ricostruzione, è il giardinetto interno. Lui si sedeva su quella panchina attaccata alla casa, e guardando l'albero scriveva, circondato dalla favolosa calma e dal profumo dei fiori. Come cavolo gli è venuto fuori Oliver Twist? Qui è vietato essere tristi, c'mon!
Indirizzo: 48 Doughty Street.
Per chi ama: lo sapete.

“We are all in the gutter, but some of us are looking at the stars.” Questa è l'iscrizione sul monumento dedicato ad Oscar Wilde, vicino a Charing Cross. Potete sedervi sulla panchina e fare conversazione con la sua testa. Cosa volete di più?
Indirizzo: Adelaide Street vicino a Trafalgar Square.

E ovviamente, non potete perdervi le librerie di 
Charing Cross. Dalle antiquarie (dove con un po' di fortuna e un po' di soldi potete trovare prime edizioni da paura, e scusate se è poco) a quelle moderne, ce n'è da soddisfare tutti i gusti. 
Sedetevi da qualche parte, in un parchetto tra i migliaia di questa città pazzesca, e leggete qualche pagina del vostro autore preferito (possibilmente in lingua originale): questa è, a mio avviso, una delle città più intrise di cultura e potrete respirare davvero l'atmosfera delle epoche passate, perché non sono andate perdute.

Buona lettura e buon viaggio.


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